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Ruby e gli altri pagati per testimoniare, Berlusconi: nuovo processo

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Ruby e gli altri testimoni pagati per ‘addomesticare’ le testimonianze sulle notti del ‘bunga-bunga’, queste le premesse per un altro processo che si aprirà a carico di Berlusconi.
Assolto in via definitiva dalle accuse di concussione e prostituzione minorile, ora per Silvio Berlusconi si profila un altro processo per corruzione in atti giudiziari.
Non dà pace all’ex premier la vicenda con al centro Ruby ‘Rubacuori’ e le feste più che scollacciate che hanno allietato le sue serate ad Arcore.
Per lui e per altre 33 persone, tra cui molte delle sue avvenenti ospiti, compresa la giovane marocchina, è stata chiusa l’indagine nella quale si contesta al leader di FI di aver lautamente compensato, addirittura fino a ieri, le ragazze in cambio del loro silenzio su quel che accadeva a Villa San Martino.
“Un altro tentativo della Procura di Milano di costruire contro di me delle accuse basate sul nulla – ha attaccato, difendendosi, l’ex Cavaliere -. Confido nell’imparzialità e nel buon senso dei magistrati giudicanti, che già mi hanno assolto per le stesse vicende con formula piena”.
Eppure il procuratore aggiunto Pietro Forno e i pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, con circa 40 faldoni di atti, sono convinti di aver raccolto prove a sufficienza per poter dimostrare che l’ex premier, nel tentativo di far calare il velo sulle feste a base di ‘bunga bunga’, spogliarelli e altre ‘performance’ a luci rosse, abbia aperto i cordoni della borsa: “oltre 10 milioni di euro” a partire dal 2011.

Un fiume di denaro affinché le ragazze, convocate in aula durante i processi a suo carico e a carico di Mora, Fede e Minetti, trasformassero quelle serate boccaccesche in cene eleganti.
Ruby, anche lei accusata di corruzione in atti giudiziari assieme a 21 ospiti, assieme al cantante Michele Apicella, al pianista Danilo Mariani e all’avvocato Luca Giuliante, ritenuto il “custode” del denaro da lei ricevuto, avrebbe ricevuto – questa è la cifra contestata – “5 milioni”.
Anche se gli accertamenti, e le dichiarazioni messe a verbale da un suo ex difensore, l’avvocato Egidio Verzini, portano a ritenere che abbia incassato molto di più.
Il legale ha parlato di un maxibonifico in Messico di “7 milioni”, parte dei quali, si ipotizza nella rogatoria avviata, sarebbero serviti per l’acquisto di un ristorante con annesso pastificio e due edifici con mini-alloggi per operatori del settore turistico a Playa del Carmen.
Acquisto avvenuto tramite i conti correnti dell’ex compagno Luca Risso, adesso indagato per riciclaggio, e grazie alla “società Playa Cooperation S. De Rl De C.V.”.
A ciò si aggiungono circa 2 milioni investiti a Dubai e, tra il 2013 e il 2014, circa 800 mila euro cash per le spese personali sue e della figlia.
Altri tre milioni, poi, ricostruiscono i pm, sarebbero serviti per addomesticare le testimonianze delle altre 20 ragazze e di Apicella e Mariani.

Oltre al denaro versato dall’ex capo del Governo tra bonifici, assegni e contanti (Alessadra Sorcinelli 237.500 euro, Barbara Guerra 235.000, Imma ed Eleonora De Vivo 209.500 e 170.500, Barbara Faggioli 183.000 e Iris Berardi 147.500), le ‘olgettine’ avrebbero beneficiato in “comodato gratuito” di appartamenti ai piani alti della Torre Velasca o non molto lontano dall’Arco della Pace, a Milano 2 oppure in via Flaminia a Roma, di ville nell’hinterland milanese (sempre la Guerra), di contratti di lavoro fittizi anche da oltre 100 mila euro per prestazioni mai eseguite, di doni come automobili, del pagamento di spese mediche e di utenze e, come nel caso di Elisa Toti, anche della concessione di due “garanzie bancarie” per un totale di 550mila euro.
A riprova del presunto giro di corruzione, affinché Ruby davanti ai giudici negasse “di aver mai avuto rapporti sessuali” con l’allora presidente del Consiglio e di essere stata pagata “per mentire” e anche le altre giovani dicessero il falso, i pm hanno raccolto una mole di documenti, intercettazioni e messaggi WhatsApp. Da quelli che dimostrerebbero come, per evitare che testimoniasse in aula, Karima fosse stata spedita dall’ex premier sulle spiagge messicane per una vacanza a cinque stelle, al suo ‘show-farsa’ davanti al Tribunale nel 2013 con la lettura di un documento scritto da un avvocato, fino ai video in cui le ragazze sono al telefono mentre chiedono ‘ricompense’ a Berlusconi in cambio del loro silenzio.

Nel frattempo, i pm hanno anche chiesto al Parlamento, passando per il gip, l’autorizzazione a utilizzare telefonate tra Berlusconi e due ragazze intercettate quando era ancora senatore.
E se nell’indagine sono state stralciate in vista dell’archiviazione una decina di posizioni tra cui quelle dei legali Niccolò Ghedini e Piero Longo, di Valentino Valentini e Licia Ronzulli, tra gli indagati, solo per falsa testimonianza, ci sono Carlo Rossella, Giorgio Puricelli, la deputata Maria Rosaria Rossi, Luca Pedrini, ex collaboratore di Nicole Minetti, e il funzionario di polizia Giorgia Iafrate in merito alla famosa notte di Ruby in Questura.

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