La madre ha ucciso Loris? Una domanda che pesa come una cappa agghiacciante. Troverebbe corpo, così, l’ipotesi di un altro «caso Cogne» in provincia di Ragusa, confermando i sospetti peggiori.
Che la madre abbia ucciso Loris non lo può dire nessuno ad oggi però, perchè la donna non ha confessato nulla, neanche dopo 6 ore di interrogatorio. Un segnale però c’è: Veronica Panarello dopo l’interrogatorio in Procura non è stata rilasciata libera di tornare a casa, bensì è stata sottoposta a fermo.
La madre del piccolo Loris, potrebbe essere accusata di aver strangolato il bambino, da sola, senza complici, con una fascetta da elettricista occultandone poi il cadavere. Ma perchè una madre dovrebbe compiere un gesto simile? Evidentemente il quadro non è chiaro o non è completo.
E’ certo però che nel giorno dell’Immacolata la Procura ha dato una svolta improvvisa a un’inchiesta che da giorni si interrogà sulle cosiddette «bugie» di Veronica.
La madre di Loris sottoposta ad interrogatorio per quasi sei ore, dicevamo, in cui la donna risponde in maniera decisa e con toni accesi ai magistrati, continuando a negare ogni addebito. Un interrogatorio al termine del quale, verso mezzanotte, Veronica Panarello viene stata accompagnata in questura dove ha trascorso la notte in attesa della ripresa mattutina dell’interrogatorio e, con tutta probabilità, di un trasferimento in carcere.
«È indagata ma non significa che sia colpevole» ripete l’avvocato Francesco Villardita.
I video delle telecamere sono il nodo della vicenda: i filmati dicono che Loris non è mai andato a scuola, al contrario di quanto sostiene la madre. Un ritornello ripetuto più volte in quelle sei ore a cui la donna rispondeva con determinazione e fermezza. Allora il procuratore ha tirato fuori tabulati, orari, passaggi e spostamenti della sua Polo nera: c’è un buco di 36 minuti durante i quali mamma e bimbo dovrebbero essere rimasti da soli in casa, fino alle 9.30 circa, cioè quando per i medici legali Loris muore asfissiato. Poi, in un altro frame, una sagoma che può essere di una Polo nera mentre si immette sulla strada del canneto.
Mario Nascimbeni