IL PRIMO GIORNALE ONLINE DI VENEZIA | ANNO XVIII

venerdì 26 Aprile 2024
14.5 C
Venezia

data pubblicazione:

ultimo aggiornamento:

LEGGI ANCHE:

HOME PAGEsocietàFestival della Filosofia a Modena: cosa trasmetteremo ai nostri figli?
Questa notizia si trova quisocietàFestival della Filosofia a Modena: cosa trasmetteremo ai nostri figli?

Festival della Filosofia a Modena: cosa trasmetteremo ai nostri figli?

pubblicità

Festival della Filosofia, 3 giorni a Modena

Annotazioni tematiche.
Tre giornate a Modena per il Festival della Filosofia per ragionare sul significato della parola Ereditare.
Il tema stimolante e costruttivo grazie a filosofi della portata di Umberto Galimberti, Carlo Sini, Massimo Cacciari, Massimo Recalcati e di tanti altri studiosi, ha aperto orizzonti interessanti per la comprensione del vivere oggi, in questo mondo complesso e difficile da analizzare.

Ereditare: storia, memoria, valori, ma anche conflitti ci vengono trasmessi. E noi a nostra volta li consegniamo ai nostri figli. Che farne di quel bagaglio di appartenenze e perché questo tema è così stimolante?
Ognuno di noi è figlio, può non essere padre, madre, ma certamente è figlio, quindi, ci spiegano i filosofi, siamo debitori fin dalla nostra nascita ed è sempre stato così, in ogni epoca e luogo, il fatto di esserci ci impone di esistere. Possediamo un nome proprio che è intraducibile che ci è stato dato dall’altro che ci ha nominato. Abbiamo ereditato il nome che è già un destino.
Noi ereditiamo “quello che gli altri hanno fatto di noi”, nulla è casuale.

Ricevere in eredità il desiderio, significa che ogni essere umano può vivere in ragione dello stesso. La nuova generazione chiede di incarnare il desiderio che diventa forza e ragione per conoscere, crescere, dopo che i genitori lasciano i figli e ”tramontano”, lasciando in eredità nuove albe. Nessuno si fa da sé, ognuno cerca uno stile, un Maestro, un esempio per fare della propria vita un’esistenza di senso.

Quando parliamo di noi stessi, parliamo anche dell’altro che ci ha generato, che ci mette in rapporto fra passato e futuro in un eterno presente che ci riguarda. A volte può far paura l’ idea che la nostra eredità non ci piaccia, che ciò che siamo o non siamo, altro non è che il frutto di un albero che può dare o non dare frutti.

I filosofi appellano la responsabilità individuale, anche quando sembra impossibile interpretarla, e invocano “il bene” quale aspirazione e dono da lasciare in eredità. Un dono che comunque dovrà essere riconquistato, perché il vero erede è colui che sa generare il nuovo. Le tante e articolate cognizioni filosofiche di questo festival insegnano che la radice impressa nella terra rimane inconoscibile e che non resta che tentare di scegliere la parte migliore fra ciò che abbiamo ereditato. L’analisi storica che ha toccato il vasto campo della cultura greca, romana, l’occidente e l’oriente ha trovato una sua sintesi nella Terra, da valorizzare, da vivere come percezione individuale e collettiva, una Terra che invoca rispetto, da non sfruttare come mezzo, come organismo subalterno al nostro stile di vita.

Ereditare non segna i confini per chi dà e chi riceve, rimane forte l’interrogativo irrisolto di una umanità che stenta a riconoscersi nel passato perché quel che le è stato tramandato è anche ingiustizia, guerra, morte, crudeltà, è anche confusione e cinismo quando mette insieme profughi in cammino, fili spinati, messaggi pubblicitari, disoccupazione e gratta e vinci, fughe e ritorni nei luoghi che il tempo ci assegna.

Andreina Corso

20/09/2015

Riproduzione vietata

LEGGI TUTTO >>

RIPRODUZIONE VIETATA. SONO VIETATI ANCHE LA RIPRODUZIONE PARZIALE DI TITOLI, TESTI E FOTO ATTRAVERSO SISTEMI AUTOMATICI (CD AGGREGATORI) SU ALTRI SITI

Notizia interessante? Scrivi cosa ne pensi...

Scrivi qui la tua opinione
Il tuo nome o uno pseudonimo

notizie che hanno interessato i lettori

spot_img