Arriva la differenziazione di genere in piscina. Non si tratta di prerogative maschiliste o femministe, ma solo di un’iniziativa per permettere alle donne musulmane in piscina di nuotare a proprio agio.
Questa la decisione della Polisportiva Bissuola e da Uisp, l’unione italiana sport per tutti, su input del Comune di Venezia, per provare così ad andare incontro alle molte donne musulmane residenti nel nostro territorio.
Le signore di fede musulmana potranno nuotare con il costume intero, gambe e testa compresa, e in queste tre domeniche potranno entrare in piscina accompagnate dai figli (3 euro il ticket per le donne, ingresso gratuito per i figli).
Si tratta di una iniziativa voluta dall’assessore alla Cittadinanza delle donne Tiziana Agostini per ricreare in piscina quel senso di complicità e confidenza femminile tipico degli hammam, luoghi tipici della cultura araba dove le donne si incontrano e si raccontano, prendendosi cura del loro corpo al sicuro da occhi maschili e nel rispetto dei dettami del Corano.
Il personale, bagnine ed istruttrici, in servizio in quele fasce, saranno esclusivamente di sesso femminile.
Redazione
[09/05/2014]
Riproduzione vietata
che schifo. noi nei loro paesi non possiamo nemmeno portare un crocefisso al collo perché veniamo arrestati, e qui gli diamo anche le nostre piscine, li lasciamo vestire come vogliono e siamo costretti a rinunciare ad andare in piscina nell’unico giorno libero dal lavoro. oggi la piscina, ieri il crocefisso nei luoghi pubblici, domani le nostre case. c*******i e i******i fate schifo