Ieri primo giorno di scuola. Un clima allegro e vivace, con i bambini che si affacciano alla prima elementare e alla scuola per la prima volta in assoluto. E’ un clima di festa, ogni bambino della quinta prende per mano un cucciolo neoiscritto, gli mostra la classe e gli fa fare il giro. Orari, organizzazione, il pasto (per chi ha scelto il tempo pieno) tutto viene spiegato dalle signorine con chiarezza e perizia. Per ultimo, però, una doccia fredda: “Naturalmente voi sapete che questa è una scuola comunale, quindi potrebbe capitare che ci sia uno sciopero, in quel caso i bambini vanno tenuti a casa”. “Ma saremo avvisati il giorno prima?” chiede una mamma “Potrebbe essere, come potrebbe essere che arrivate qui alle 8 e trovate l’avviso dello sciopero sul portone” risponde la maestra.
“Scusi, ma noi come facciamo se non ci organizziamo per tempo, visto che lavoriamo?” – “Eh, lo so, ma dovete tenere sempre presente che è una scuola comunale…”
Una definizione che risuona come una minaccia. Un avvertimento ripetuto con lucida forza, che, con il senno di poi, deve probabilmente la sua reiterazione al braccio di ferro Comune/dipendenti, o meglio: Zappalorto/maestre.
Non è possibile rassicurare in questo momento la giovane mamma, anzi, forse il messaggio era proprio di “stai preoccupata” di militaresca memoria, per stimolare la condivisione di intenti delle battaglie sindacali di questi giorni.
Tanto per cominciare, l’incontro tra il Commissario Speciale e le rappresentanze comunali avvenuto ieri non ha dato esiti positivi, quindi lo sciopero annunciato del 24 settembre delle maestre dei nidi e delle materne resta confermato.
Continuano, inoltre, le riunioni in assemblea: alla mattina quella dei dipendenti comunali, nel pomeriggio dei dipendenti della scuola.
Paolo Pradolin
16/09/2014
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