Quanto può valere una vita?
Gli ambienti assicurativi ci insegnano che è un concetto relativo, addirittura legato al reddito, ma alla donna che grida “vergogna!” perchè un assassino gli ha portato via il marito in un efferato delitto in cambio di 18 anni di reclusione, chi ha il coraggio di dire che non deve?
Non si intende certo qui discutere il lavoro dei giudici. L’istituto dello sconto di un terzo della pena è funzionale alla certezza di un processo ragionevolmente celere. Ma alla vedova che grida la sua disperazione: “I miei figli non hanno più un padre, io non ho più un marito. Lui è sotto terra per sempre e quello là tra qualche anno sarà fuori” chi è capace di restare insensibile?
Ci sono, infatti, sconti e buona condotta. Secondo qualche presente Gheorghe Vacaru, il condannato, non arriverà a farne 10.
Giampaolo Granzo è stato trovato in aprile del 2007 morto per asfissia. Un sistema di funi lo aveva immobilizzato mani e piedi in modo che ad ogni movimento il cappio si stringesse di più al collo.
Sul luogo del delitto il dna del Vacaru e di altre due persone la cui identità rimane sconosciuta: “non ho assolutamente niente da dire” ha ripetuto il condannato al processo.
Laura Beggiora