Trattenere un impulso, oppure lasciarlo andare.
Trattenere il respiro mentre si fa strada una notizia, fermare per un momento il tempo e il respiro per poi liberare il divenire.
Trattenere una lamentela, un malessere, rimandare un chiarimento, resistere alla necessità di chiarezza.
Trattenere, non tanto per convincere, ma per capire. E men che mai per vincere, ma per sostenere.
Verbi ingarbugliati come pesci affamati, frullano nella mente e poi, improvvisamente si fermano ad osservare chi trattiene e chi spinge, chi accantona e respinge. E’ sempre così quando la rima cede ai desideri e alle pretese, agli auspici e alla verità che tu non vedi ma che è proprio là, in quel posto che non conoscevi, anche se un po’ dovevi conoscere già.
Non è tempo di espansioni, meglio trattenere le tensioni, i rimpianti e le illusioni, in fondo trattenere è solo un verbo in ere, fratello di dovere e compiacere.
Fatemelo questo piacere.
Andreina Corso
Mi è successo di trattenere le lacrime, poi ho avuto dei rimpianti.Trattenere mi fa pensare alle lacrime
Tutte le volte che ho trattenuto le lacrime, poi ho avuto dei rimpianti.Trattenere mi fa pensare alle lacrime
Nella vita mi capitato spesso di trattenere il respiro nella speranza di ricevere una buona notizia e che sollievo poi lasciarlo andare quando la notizia ci piace!
Quando mi arrabbio mi trattengo, conto fino a dieci, ma poi!