Voce del Verbo
Esistere
Seconda coniugazione Modo infinito
Esistere in quanto pensati
Sarebbe importante riuscire a fermarsi e a guardare cosa può essere successo a dei giovani che si sentono obbligati (quasi) a uccidere, a morire per un dio che esige la loro vita, che li obbliga in un certo senso ad un’obbedienza cieca, feroce da un lato e autodistruttiva dall’altra.
E’ come se ci dicessero, non esistiamo, se non in ragione della nostra fede.
Oggi ci chiediamo quali strumenti culturali siano stati loro affidati per un riconoscimento vero della propria esistenza, della propria autostima.
La colonizzazione ha prodotto danni permanenti sia sulle nostre coscienze sorde, che sull’evoluzione di una civiltà capace di assegnare dignità e rispetto ad ogni essere umano.
Poi le questioni che a tutto questo s’intrecciano, le politiche internazionali, i domìni, i fondamentalismi, la schiavitù assunta o assegnata che scaturisce ripiegamento, rabbia, odio e conflitti.
Oggi le generalizzazioni, la ripetitività di luoghi comuni, di diffidenze assurde e inutili dovrebbero essere accantonate per dar spazio ad una volontà di leggere in profondità le ragioni che portano molti giovani ad imbracciare un fucile, sparare e sentirsi nel giusto.
Forse per quel “giusto e doveroso” che sentono e affermano, si potrebbero offrire soluzioni altre, possibilità di riconoscersi in uno status di civiltà, di cause “altre” per la loro vita, che potrebbero chiamarsi scuola, lavoro, cultura e relazioni fra esseri umani paritarie, dove un uomo rimane sempre un uomo, al di là e al di sopra del suo paese di nascita e della religione che professa.
Tutte le energie devono essere richiamate con forza, affinché non abbiano a ripetersi tragedie come quelle di questi giorni.
Andreina Corso
[12/01/2015]
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