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Scuola, ultimo atto. Le proteste davanti Montecitorio e a settembre ricominceranno

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Scuola, ultimo atto: il ddl Buona scuola è in dirittura d’arrivo, ma si registrano sostanziose proteste davanti Montecitorio.
Sindacati, e con loro una bella fetta di insegnanti e studenti, ieri pomeriggio si sono incontrati per strada per l’ennesima volta per manifestare in piazza contro il provvedimento annunciando che il sì dei parlamentari non fermerà la protesta: a settembre la battaglia ricomincia.
Anzi prosegue perché gli uffici legali delle singole organizzazioni, in una sinergia che sembra essersi consolidata in questi mesi, approfitteranno delle settimane estive per studiare i ricorsi che si preannunciano numerosi.

Con cartelli, fischietti, bandiere e striscioni in centinaia, insegnanti e sindacati, si sono radunati ieri pomeriggio davanti alla Camera auspicando un “pentimento” dell’ultimo minuto da parte del Governo.
Appelli, affidati agli striscioni, anche al presidente della Repubblica: “Ddl incostituzionale: Mattarella non firmare!”.
In piazza con i lavoratori anche esponenti dei partiti d’opposizione, come Sel e M5s, e gli ex Pd, Pippo Civati e Stefano Fassina (al quale non sono mancate le contestazioni).

Il “tanto sbandierato” piano di assunzioni previsto dalla riforma “è un bluff” a parere dei sindacati secondo i quali nel prossimo anno scolastico ci saranno circa 60mila cattedre senza insegnanti di ruolo.
Ieri sera poi la notizia che si era conclusa nell’Aula della Camera la discussione generale sulla riforma della scuola. L’esame del testo riprenderà questa mattina dalle 9.30, quando inizieranno le votazioni sui circa 60 emendamenti presentati dall’opposizione sul provvedimento. E’ realistico pensare che il via libera definitivo arrivi nella giornata di giovedì.

All’esterno qualche momento di tensione al termine del corteo di sindacati e docenti. Secondo quanto saputo, un piccolo gruppetto di manifestanti che si era seduto per strada nei pressi di piazza Santi Apostoli, in attesa di poter proseguire verso il Quirinale o cominciare un’assemblea pubblica, ma è stato fisicamente sollevato da agenti in borghese.
L’invito a liberare la strada – hanno spiegato i promotori del corteo – era già giunto da un po’ e le forze dell’ordine avevano invitato i manifestanti a riunirsi in piazza santi apostoli. Una volta spostato il gruppetto dal punto in cui si era fermato è cominciata una breve discussione tra manifestanti. Poco dopo la manifestazione si è conclusa.

Redazione

08/07/2015

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