Secondo le indagini della Gdf e del pm Paola Tonini, i milioni di euro che andavano a formare i cosiddetti fondi neri, servivano per mettere d’accordo le aziende e comprare i favori di importanti esponenti politici.
NOTIZIE VENEZIA | Nelle oltre 700 pagine, ancora piene di omissis ed in mano alle Fiamme Gialle, oltre agli ormai noti riferimenti ai presunti finanziamenti illeciti a Pd e Pdl, nelle campagne elettorali dell’attuale sindaco Orsoni e dell’avversario Brunetta, nonché del consigliere regionale Giampaolo Marchese, comparirebbero anche altri tipi di somme illecite.
Milioni di euro, i cosiddetti fondi neri, che la Guardia di Finanza ipotizzapossano essere serviti a mantenere la “pace” fra le varie aziende e a sostenere i politici con alte cariche di potere, per assicurarsi così determinati lavori.
Finanziamenti illeciti in ambito politico, è uno dei temi più delicati dell’inchiesta e se ne sta occupando la pm Paola Tonini, che in settimana sentirà prima Pio Savioli, ex facente parte del direttivo Consorzio Venezia Nuova e nuovamente Giovanni Mazzacurati, già interrogato giovedì scorso negli uffici della Finanza di Mestre.
Savioli sarebbe ritenuto la cassa del Cvn e il dispensatore di mazzette. Le aziende gli avrebbero corrisposto lo 0,5% del valore dell’appalto in denaro, il 5 o 8% di esso rimaneva probabilmente nelle tasche dello stesso Savioli, mentre il restante sarebbe andato ad alimentare i fondi neri.
Alice Bianco
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[30/07/2013]