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Ragazzo in ospedale per botulino, sul minestrone ‘piatto pronto’ l’azienda Zerbinati: «Prodotto uscito sicuro»

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minestrone legumi e cereali con botulino

Minestrone fatalmente indigesto quello ingerito da un 33enne padovano, che si era affidato ad una delle confezioni precotte, in ciotole di plastica, prodotte dalla ditta ‘’Buonaterra’’, nello specifico la ‘’Zuppa di legumi e cereali’’. Ricoverato in gravi condizioni all’Ospedale di Camposampiero (Pd), ieri la Usl 15 ha confermato l’intossicazione da botulino.

Il ragazzo, residente a San Giorgio delle Pertiche (Pd) è stato ricoverato venerdì nel reparto di rianimazione dell’Ospedale di Camposampiero, per una presunta intossicazione di botulino tipo B, confermata ieri dall’Usl 15.

Il minestrone era stato ingerito mercoledì 19, durante l’ora di pranzo e i primi sintomi sono comparsi alla sera del girono seguente: pupille dilatate, secchezza delle mucose e progressiva paralisi muscolare. Venerdì è poi stato ricoverato in rianimazione in condizioni gravi e la situazione è ancora critica.

Gli è subito stato iniettato un siero antibotulinico e l’ospedale ha avvertito il Sisp (Servizio igiene sanità pubblica), che ha condotto le indagini e fatto luce sull’accaduto: è stata la zuppa ad aver causato la reazione.

Dopo le analisi, condotte dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie e la conferma che si tratti di botulino, è stata avvertita anche la Usl di Alessandria, città in cui viene prodotta la confezione di minestrone.

L’ingestione delle spore batteriche contenute nella confezione hanno causato lo sviluppo della tossina all’interno dell’intestino del 33enne.

Oggi l’azienda che produce il minestrone pronto, l’azienda Zerbinati, ha precisato:

«Nella giornata di ieri sono state immediatamente eseguite da Ispettori Asl una serie di analisi a campione su tutto il prodotto presente nei magazzini per dimostrare l’assoluta genuinità e sicurezza dei nostri prodotti.
Le approfondite ispezioni della ASL di Alessandria non hanno riscontrato alcun problema o presenza di non conformità sull’intero processo produttivo e hanno inoltre accertato la sua validità per quanto concerne il rispetto degli standard di sicurezza alimentare, confermata anche dalla certificazione internazionale IFS, uno degli standard relativi alla sicurezza alimentare riconosciuto dal Global Food Safety Initiative (GFSI), di cui l’Azienda è dotata dal 2007. Per tale motivo la stessa ASL non ha ritenuto di emanare alcun provvedimento di sospensione della nostra attività.
Nel rispetto e nell’attesa dei risultati definitivi sui controlli effettuati, l’Azienda si permette pertanto di ipotizzare che il prodotto sia uscito sano e sicuro dal suo stabilimento e che la presenza di tossina botulinica riscontrata nel residuo del prodotto si possa imputare a fattori estranei al ciclo produttivo o di confezionamento, quale ad esempio una errata modalità di conservazione o di consumo.
Tutte le fasi di produzione mirano ad abbattere la presenza di botulino, come dimostrato dai rilievi analitici eseguiti sui prodotti. Il trattamento termico ed il mantenimento costante della catena del freddo rappresentano una garanzia fondamentale per abbattere il rischio di formazione della tossina botulinica».

Redazione

[25/03/2014]

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