NOTIZIE MIRA | L’uomo e la donna frequentavano la parrocchia e il prete dava loro una mano dal punto di vista economico, come accade spesso. I due, residenti a Mira, erano di casa con il parroco e per questo hanno potuto usare il computer della canonica. Sarebbe così, stando alla ricostruzione degli inquirenti, che potrebbero essere venuti a conoscenza dei siti che da quella postazione informatica venivano cliccati. Naturalmente quel computer lo avrebbe utilizzato il parroco ma, com’è stato possibile per i due arrestati, anche molti altri frequentatori della parrocchia. L’uomo e la donna, però, avrebbero confezionato un un dvd a contenuto pornografico tratto dalla memoria di quel pc. Poi, per non rendere la cosa pubblica, hanno chiesto al prete 20 mila euro. Ma il sacerdote si è rivolto invece alla Guardia di Finanza.
Senza indagare cosa contenesse davvero il dvd, o se il contenuto sia il risultato di visite a certi siti compiuti da altri parrocchiani che usano quello stesso computer, gli inquirenti si sono mossi subito per quanto di competenza: il gravissimo reato di estorsione.
Le fiamme gialle di Mirano hanno così organizzato la trappola per i due presunti estorsori. All’appuntamento in canonica per la consegna del denaro si è presentata la donna. Quando il religioso le ha consegnato la busta con i soldi, sono comparsi i finanzieri e sono scattate le manette. Dopo il primo arresto è arrivato il secondo, anche perché la donna ha subito riferito che a ideare il ricatto al prete con la richiesta dei soldi non era stata lei, bensì il fratello del fidanzato.
paolo pradolin
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[20/04/2013]