Operano il polmone sano al posto di quello malato, facendo morire di asfissia il paziente, una decina di minuti dopo l’inizio dell’intervento. I medici avrebbero letto male la lastra della Tac, che sarebbe stata inserita al contrario nell’apposito macchinario.
È successo il 28 giugno scorso all’ospedale «San Bassiano» di Bassano del Grappa (Vi) e dopo circa otto mesi, il dottor Antonello Cirnelli di Portogruaro, consulente del pubblico ministero di Vicenza Silvia Golin, avrebbe così scoperto com’è morto Gioachino Lessio, un 67enne di Solagna (Vi) .
L’errore umano l’aveva ipotizzato anche Ferdinando Antonio Compostella, direttore generale dell’Usl 3 di Bassano, ma ora dopo aver studiato le cartelle cliniche e avendo analizzato l’autopsia, non sembrerebbero esserci più dubbi.
La Procura di Vicenza, su segnalazione proprio di Compostella, aveva già aperto un’inchiesta accusando i tre medici che avevano praticato la toracentesi (drenaggio per l’eventuale presenza di liquidi nel polmone) di omicidio colposo. Cinzia Pamela Zanon, 41 anni, in servizio nel reparto di Pneumologia e i chirurghi Sandro Carnio, 49, e Vittorio Gobbi, 60, i dottori che ora rischiano di finire a processo.
Durante l’operazione l’uomo sarebbe stato operato al polmone sano, compromettendogli quindi la capacità di ossigenazione, per quei pochi minuti che gli sono costati la vita.
Redazione
27/02/2015
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