«Non si può morire così. La vita si vive tutta» scrivono i suoi amici in Facebook. Ed hanno ragione: non si può morire a 14 anni.
Veronica Surian è morta dopo 8 giorni di agonia e di cure in diversi ospedali. Aveva solo 14 anni, una tragedia per la sua famiglia e per l’intera comunità di San Michele al Tagliamento, dove la ragazza viveva.
Sarà l’autopsia, disposta dall’autorità giudiziaria, ora a fare chiarezza sulle cause di un decesso inaspettato e sconvolgente.
Tutto era cominciato con un leggero malessere, un mal di pancia accusato durante la festa di Capodanno. Un disturbo che capita, che sembra di quelli passeggeri, ma che invece si trasforma in una valanga che precipita verso il basso. Inarrestabile.
Veronica sarebbe arrivata all’oratorio del paese nonostante avvertisse un leggero malessere. Uno strano mal di pancia, avrebbe detto agli amici con cui si era ritrovata per festeggiare il nuovo anno. La serata è proseguita finchè, durante un abbraccio collettivo con alcuni amici, Veronica ha perso l’equilibrio ed è finita a terra.
La ragazza ha poi ripreso la festa, ma poco dopo, ha deciso di rientrare a casa. Il mal di pancia era forte. Sono trascorsi tre giorni e il dolore però non passava. I genitori l’hanno accompagnata dal medico di base per una visita. Era il 3 gennaio. Il dottore ha consigliato ai suoi familiari di fare alcune visite specialistiche.
Ma il dolore non passava, quindi il ricovero. La giovane è arrivata al pronto soccorso di Latisana e i medici l’hanno fatta ricoverare in pediatria. Due giorni di accertamenti, ma la ragazza non migliorava.
Veronica stava anzi sempre peggio. Tanto che i medici hanno deciso di trasferirla all’ospedale di Udine, dove è arrivata in condizioni gravissime, accompagnata dai genitori increduli per lo sballottamento di una situazione che non capivano. A Udine il ricovero in Rianimazione, ma non c’è stato nulla da fare.
Veronica ha cessato di vivere alle 15.30 di mercoledì, due giorni dopo il ricovero a Udine e otto giorni dopo aver avvertito i primi sintomi, lasciando tutti nel più profondo sconforto per l’incredibile destino.
Francesca Chiozzotto
[10/01/2014]
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