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Mother – Dolore e sacrifici per l’umanità

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mother

madre (ant. matre) s. f. [lat. mater -tris]. – 1. a. Donna che ha concepito e partorito; genitrice. In usi fig., per mettere in rilievo un rapporto affettivo, o un rapporto di origine, di discendenza. Attributo riferito, per analogia, alla Terra. Causa, origine.

Prima ci fu Dario Argento con le sue madri, una triade di streghe che con i loro poteri potevano manipolare gli eventi del mondo su scala globale, poi ci fu Darren Aronofsky con la sua impersonificazione della madre Terra. Ed ora c’è una nuova madre, “Mother“, quella che dà il titolo alla graphic novel dello sceneggiatore Fabrizio Capigatti, con i disegni e i colori di Ludovica Ceregatti e Andres Mossa, edito dalla veneziana Remer Comics.

Cosa fareste se foste i soli a vedere tra la nebbia feroci mostri invadere il vostro mondo?
Ana è una solitaria ed una cacciatrice. vive a illand, una città d’acqua imprigionata in una coltre di nebbia che non permette più ai propri abitanti di vedere il sole e il cui governo ha imposto un coprifuoco notturno. Al suono delle sirene, dall’acqua sale la nebbia e con essa l’orrore: i mostri, i worms e lei…. mother. Può Ana fermare il più cruento orrore?

Mother è una di quelle opere che riescono a ricreare dentro il lettore le atmosfere, i suoni e i rumori come si fosse presenti all’azione. Il disegno, così come la sceneggiatura, portano chi sta leggendo ad entrare, subito, fin dalle prime battute. La nebbia che sale e avvolge le strade, la paura che esce dai pori e si ghiaccia, come il respiro davanti al buio e all’ignoto che avanza.

È una Venezia e una terraferma paurosa quella immaginata da Capigatti che ci mette davanti non solo alle nostre paure, ma anche davanti alle nostre responsabilità come esseri umani che, in quanto tali, dovremmo essere meno bestie, meno belve dei mostri che si nascondono dietro la nebbia. Eppure quegli esseri che emergono per succhiare il nostro sangue, sono attorno a noi ogni giorno, non ce ne accorgiamo, ma sono tra noi e a volte sono lo specchio di noi stessi o delle nostre paure giornaliere.

Nella nebbia, che sia figurata o che sia reale, non si vede niente e quando non si vede niente si rischia di perdere la strada. La strada che ci tiene uniti, quella che ci permette di prendere decisioni sagge, di combattere per uno stesso obiettivo. I protagonisti di Mother sono persone che sentono il bisogno di unirsi, l’essere umano è un animale sociale, ma faticano, sospettano fino a che due di loro capiscono che per farcela bisogna legarsi fino a quasi sacrificare il se stessi per un’unità più grande. Ecco che la madre, visto come un essere che ci detta legge, niente può davanti alla forza di due esseri umani che, moderni Adamo ed Eva, vogliono scoprire cosa c’è al di là di Eden infernizzato come quello rappresentato qui.

Mother è una graphic novel, fortemente evocativa, con un finale a sorpresa che ci invoglia a volerne ancora e a sapere se da questa nebbia in cui si trova il nostro cuore e la nostra mente, prima o poi, potremmo uscirne.

Sara Prian

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