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Medici di famiglia: “Caro presidente Zaia, siamo sconcertati…”

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LETTERA APERTA AL PRESIDENTE ZAIA: Le gravi colpe del medico di famiglia.
Egregio Presidente,
siamo rimasti sconcertati dal documento elaborato e sottoscritto da tutte le Regioni nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni – “Prima analisi criticità e possibili modifiche nelle relazioni SSN/MMG in particolare nella prospettiva della riforma dell’assistenza territoriale determinata da PNRR” – che offre un’interpretazione falsa e fuorviante sui motivi della sofferenza della Medicina Generale e con essa dell’assistenza e cura della nostra popolazione.
Sembra, così anche per la nostra Regione, acquattata e omologata all’interno della Conferenza stessa, che il Medico di Medicina Generale da figura centrale del SSN, grazie alla sua capillarità, alla sua prossimità e al rapporto fiduciario con i pazienti, sia diventato la causa di tutte le inefficienze e persino delle morti dei molti Colleghi deceduti durante questa pandemia.
Nostra è la colpa della disorganizzazione, nostra è la colpa perché non avevamo i dispositivi di protezione, nostra la colpa di ogni debolezza.

Il nostro Veneto non è affatto esente da colpe come i tanti Governi che, in questi ultimi anni, sono stati promotori del costante impoverimento finanziario e professionale che ha colpito tutta l’Assistenza Primaria, scoprendo un Paese povero di idee e di capacità progettuale ma ricco di opportunismo e di codardia, incapace di assumersi le responsabilità vere di una crisi tutta politica e per nulla addebitabile agli operatori sanitari.
La Medicina Generale del Veneto merita il riconoscimento di quanto fatto specie in una condizione drammatica come quella della Pandemia da SARS-CoV-2.

Lei sa bene quali sacrifici siano stati fatti dai medici di famiglia in questa Regione; in alcune aziende sanitarie abbiamo auto-organizzato i microteam per le visite domiciliari dei positivi prima dell’istituzione delle USCA; abbiamo proposto e condiviso con la Regione di assumerci un ruolo di responsabilità in un ambito di sanità pubblica sostenendo i SISP con la nostra azione certificativa, di tracciamento e di monitoraggio dei nostri cittadini – pazienti.
Lei sa bene come e quando abbiamo attivato i test sierologici, eseguito i tamponi antigenici anche su base volontaria anticipando gli accordi nazionali; abbiamo svolto una Campagna vaccinale antinfluenzale tra le più diffuse ed efficienti in Italia.
Lei sa bene quanto abbiamo penato per avere forniture dignitose di vaccini anti SARS-CoV-2 pur avendo offerto un’immediata e diffusa disponibilità a partecipare alla Campagna; a fronte della nostra disponibilità della realizzazione di tanti centri vaccinali organizzati con i Comuni siamo stati lasciati senza forniture.
Lei sa bene la nostra lealtà e la nostra vicinanza alla popolazione e la lealtà con la quale abbiamo affiancato e stiamo affiancando la Regione Veneto in questo difficile periodo storico ricco di incertezze, ma anche con opportunità straordinarie per il cambiamento e il miglioramento del nostro Sistema Sociale e Assistenziale.
Intorno alla Medicina Generale è calato il silenzio nella nostra Regione e noi soffriamo il silenzio del nostro Veneto.


 

Gentile Presidente, crediamo sia giunto il momento di chiarire davvero quale sia il ruolo e quali le prospettive della Medicina Generale: non abbiamo più tempo, gli impegni per la prossima Campagna vaccinale antinfluenzale e anti SARS-CoV-2 sono vicinissimi. Sono settimane che non riusciamo a dialogare, le notizie le apprendiamo dalla stampa, i nostri Colleghi sono esasperati dall’eterna incertezza e non abbiamo prospettato insieme un orizzonte organizzativo possibile.
Lei sa bene le condizioni drammatiche della Continuità Assistenziale e delle numerose Zone carenti non coperte da MG titolari, dato mai riscontrato nella storia moderna della nostra Regione.

Gentile Presidente, questo quadro disorienta e induce i Giovani Colleghi a rinunciare alla Medicina Generale come prospettiva per il futuro professionale: in questa fase storica la Medicina Generale è stata svuotata di futuro.
Ci dica se i giudizi così negativi e offensivi riportati nel documento dagli assessori delle sanità delle Regioni sui medici di famiglia sono condivisi anche da Lei e dall’Assessore alla Sanità, dottoressa Manuela Lanzarin, oppure la Regione Veneto si dissoci dall’analisi e dai giudizi espressi nel documento.
Abbiamo bisogno di un segnale concreto di vicinanza, di considerazione; noi ci aspettiamo un chiarimento immediato.

Dottor Maurizio Scassola
Segretario Regionale FIMMG Veneto

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