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Lettera di un veneziano: sono un residente di via Garibaldi a Castello, vorrei spiegare come stanno le cose…

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via garibaldi castello vuota ai tempi del coronavirus

Gentile Direttore,
gentili cronisti,

sono un residente di via Garibaldi a Castello, e continuo a vedere girare su Facebook immagini e commenti critici sui movimenti che si vedono in questi giorni nella nostra via di Castello.

Mi sento di dire alcune cose, soprattutto dopo che il presidente Luca Zaia ha citato come esempio negativo alcune immagini di via Garibaldi, una in particolare ha fatto il giro dei social e dei giornali, ma qualcosa di quella foto non mi torna.
(categoria “virus cinese”)

Mi sento quindi di precisare alcune cose, per informazioni dei veneziani, ma anche dei non veneziani e dello stesso Luca Zaia.

Premesso che posso testimoniare io stesso, dalla mia finestra, che fino ad alcuni giorni fa c’erano ancora varie persone che non rispettavano i divieti (gente che porta fuori il cane e si ferma a fare comunella, genitori con bambini e monopattini che si fermavano a chiaccherare con altri) vorrei precisare che la situazione non è esattamente come è stata descritta ma anche che c’è un motivo per il quale, qui, si vede tanta gente.

Cominciamo dall’immagine che ha creato tanto scalpore. La fotografia di via Garibaldi piena di gente che è stata pubblicata anche sui quotidiani locali è senz’altro vera, come ha peraltro testimoniato l’autore, ma è stata, probabilmente, scattata con una funzione particolare, forse la “panoramica”, in quanto, alcuni spazi tra i negozi non tornano.

Chiunque abiti in via Garibaldi può infatti testimoniare che a fianco alla tabaccheria davanti al fruttivendolo, ci sia un ampio negozio, un’agenzia immobiliare, che nella foto “incriminata” non appare.
Nell’immagine che ha creato tanto scalpore sui social, la tabaccheria risulta affiancata alla farmacia con la relativa tenda, quando invece non è così, perché la farmacia Baldisserotto non si trova a fianco della tabaccheria.

Essendo gli spazi sfasati nell’immagine, tanto da non mostrare proprio l’agenzia immobiliare, vien da sé che, forse, anche gli spazi tra le persone potrebbero risultare in qualche modo sfasati.

Detto questo però, nulla toglie che le persone nella foto e nella realtà di tutti i giorni, ci siano davvero.

Va però tenuto conto che, in generale, e senza giustificare assolutamente chi non rispetta le regole, andrebbe fatto un discorso diverso, generale: Via Garibaldi è infatti una delle poche zone di Venezia che ha ancora aperti molti negozi, tutti per servizi essenziali e tutti più o meno vicini. Vado a memoria: c’è il supermercato della Coop, le due farmacie, i due panifici, una macelleria, il fruttivendolo, due tabaccherie.

In altre zone, fuori da via Garibaldi, molti esercizi sono chiusi, e tanti veneziani di altre vicine zone, come quelli che vivono a San Giuseppe o alla Bragora, vengono qui a fare le code, e la spesa.

Nei giorni scorsi si sono viste lunghe code di persone con i carrelli davanti alla Coop, che si trova al centro di via Garibaldi, code che raggiungevano addirittura l’ingresso dei Giardini di Castello. Pur rispettando le distanze di sicurezza, ciò non dovrebbe accadere, per le misure del contenimento di contagio da Coronavirus.

Mi sento quindi di dire una cosa, e in primis la vorrei dire al governatore Zaia: venga a vedere la situazione per capire come stanno veramente le cose, per trovarvi un rimedio.

Ho visto sui social anche un’immagine dei vigili fermi in mezzo alla via, e critiche perché non mandavano via le numerose persone che attendevano il loro turno in coda. Bisogna però mettersi in testa che se tutti i negozi sono qui, e molti altri sono chiusi, le persone continueranno ad essere numerose in questa via, e le code pure.

L’unica consolazione ci è arrivata dalle parole di Conte ieri sera, perché se davvero fossero stati ridotti gli orari dei supermercati, e ci fosse stata la chiusura domenicale, la situazione sarebbe senz’altro peggiorata: si sarebbe vista ancora più gente e ancora più code davanti alla Coop, ecc…

Infine, rivolgo un appello agli abitanti della mia stessa via e della zona di Castello, di tutta Venezia, sebbene molti siano rispettosi delle regole e delle restrizioni e non si muovano da casa.

Vedo ancora che molti faticano a rinunciare a fermarsi a chiaccherare per strada, a passeggiare con i bambini, scambiare qualche battuta con i commercianti rimasti aperti, creare gruppetti per strada, anche solo per commentare la situazione che stiamo vivendo.
So che è difficilissimo rinunciare anche a questo, rinunciare proprio a tutto, ma fatelo.

Via Garibaldi è sempre stata una via chiassosa, popolare, socievole, e questa situazione non è nelle nostre corde, ma ora dobbiamo davvero cambiare le nostre abitudini e pensare a fare la cosa più giusta, senza superficialità nei comportamenti. Fatelo per voi, ma fatelo anche per gli altri, per tutti. Fate la cosa giusta.

Un residente di via Garibaldi

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