La scadenza era la mezzanotte di ieri, così i comuni che non hanno deliberato in tempo le aliquote della nuova Tasi dovranno accontentarsi, a dicembre, di un incasso ridotto. I comuni che hanno invece deliberato hanno fatto bene i loro conti, i loro sindaci incasseranno dai loro cittadini più con la nuova Tasi che con la vecchia Imu.
La Tasi più cara dell’Imu? Pare proprio di sì.
Messe tutte le carte sul tavolo, l’imposta figlia dell’Imu rischia di essere ben più salata nella maggior parte dei Comuni per molte famiglie italiane, in particolare quelle più povere e quelle con i figli.
Degli 8.057 Comuni italiani, quelli che hanno fissato le aliquote Tasi entro la scadenza definitiva sono stati 7.405. Nei poco più di 600 municipi che non hanno voluto o non sono stati in grado di decidere, la Tasi sulla prima casa si pagherà il 16 dicembre in una sola rata, con l’aliquota di base dell’1 per mille (applicata allo stesso imponibile della vecchia Imu: rendita catastale rivalutata del 5% e moltiplicata per 160). Negli altri Comuni la tassa sulla casa di abitazione, dovuta in due rate il 16 ottobre e il 16 dicembre, sarà ben più cara.
La Tasi sarà più cara dell’Imu anche a causa del meccanismo caotico delle detrazioni: con l’Imu c’era una detrazione fissa di 200 euro, più 50 euro per ogni figlio a carico, mentre stavolta i sindaci sono stati lasciati liberi di scegliere, e, alla fine, le detrazioni hanno avuto un consistente taglio.
Solo il 35,9% dei Comuni ha previsto uno sconto. Il 15% ha optato per una detrazione fissa, il 19% le ha legate alla rendita catastale della casa, e solo il 13,3% del totale (appena 869 Comuni) le ha concesse per i figli a carico, e quasi in tutti i casi solo a partire dal terzo o quarto figlio.
Redazione
20/09/2014
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pro memoria ai vecchi politici imbalsamati
44 anni fa si combattè contro la giungla fiscale.fu un miracolo di civiltà. Oggi ,complici i giornalisti smemorati, hanno inventato il federalismo fiscale alias giungla fiscale.Ma bravi i sigg. dalema-fassino-bersani-e tutte le altre
vecchie cariatidi.Ma che concetto
avete degli italiani,ai quali dopo le cessioni di aziende e le delocalizzazioni non resterà che il debito pubblico.