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Questa notizia si trova quiguerra in Ucraina"Se Kiev perde la Nato entrerà in guerra", l'allarme USA

“Se Kiev perde la Nato entrerà in guerra”, l’allarme USA

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Un ennesimo annuncio destabilizzante deflagra in un momento in cui l’instabilità nell’Est europeo si fa sempre più palpabile. Si tratta di una dichiarazione del capo del Pentagono, Lloyd Austin, che minaccia un possibile coinvolgimento della NATO in caso di sconfitta dell’Ucraina.

Austin sottolinea l’importanza di sostenere la difesa di Kiev, avvertendo che il successo di Vladimir Putin potrebbe innescare una serie di azioni aggressive nella regione, mettendo a rischio la stabilità democratica.

D’altra parte, Mosca respinge l’idea di un coinvolgimento ufficiale della NATO, sostenendo che la guerra è già in corso con truppe occidentali schierate “in modo non ufficiale” in Ucraina. Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, accusa gli Stati Uniti di essere coinvolti negli attacchi ucraini agli aeroporti strategici, alimentando ulteriori tensioni.

Le voci di un conflitto nucleare si intensificano, con il ministero della Difesa russo che annuncia con successo il test di un missile balistico atomico intercontinentale Yars. Una mossa che evidenzia la determinazione russa e alimenta ulteriori preoccupazioni sulla direzione in cui si sta dirigendo il conflitto.

Mentre Putin si dichiara aperto a discussioni per porre fine al conflitto, il documento trapelato del trattato di pace del 15 aprile 2022 rivela le dure condizioni russe, tra cui l’Ucraina diventa uno Stato permanentemente neutrale senza aderire a blocchi militari, il mantenimento della Crimea sotto controllo russo e la limitazione delle forze armate ucraine.

Le richieste di Putin si scontrano con la ferma posizione del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che ha inserito nel suo piano di pace il ritiro totale delle truppe russe e il ritorno ai confini del 1991. Le divergenze sono evidenti, e il conflitto sul terreno continua a mietere vittime.

Nell’ambito diplomatico, Zelensky e il premier olandese Mark Rutte firmano un accordo bilaterale di sicurezza con gli Stati Bassi, ottenendo un sostegno finanziario importante, mentre altri paesi europei come la Francia si impegnano ad inviare altri aiuti militari e droni in Ucraina, mentre la Germania esprime preoccupazioni sulla consegna di missili Taurus, temendo possibili ripercussioni su Mosca.

Il futuro dell’Est europeo rimane incerto, mentre le tensioni crescono e il dialogo diplomatico sembra stentare a trovare un terreno comune tra le parti coinvolte.

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