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Io sto con Zeman e diamo un calcio al mercato. Di Mattia Cagalli

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zeman fume LARGE

C’era da aspettarselo, l’esonero di Zeman dalla panchina del Cagliari è cosa ufficiale. Circolano i nomi di Zola e Zenga per la successione, la pausa di Natale è il tempo che avrebbero a disposizione per sistemare la squadra e dare la loro idea di gioco.

L’ex portiere interista però, sembra già aver rifiutato l’offerta e non ne capisco le ragioni; dopo che per anni si autoconvinceva di essere destinato alla panchina dell’Inter e aver atteso una chiamata dall’Italia… Ha declinato l’offerta. Misteri.

Il boemo ha realizzato 12 punti, alternato grandi partite a prestazioni scandalose. Eppure ha divertito, come sempre. Il gioco propositivo di Zeman, poco si sposa con il credo calcistico italico, dove conta non prenderle. Subire un goal in meno dell’avversario. Infatti il livello del nostro calcio è sotto l’occhio di tutti, l’1 a 0 basta e avanza alle nostre società.

Per questo io sto con Zeman e nonostante i risultati non sempre positivi lo difenderò a priori. Non è certamente un atteggiamento imparziale ma sono amante del bel gioco e preferisco perdere 5 a 4 che 1 a 0. Il problema principale è comunque dei presidenti, che nel caso le cose vadano male non trovano altra soluzione che l’esonero del mister. Mettono loro a disposizioni delle rose composte da elementi incompatibili con il gioco del calcio e poi pretendono gioco e risultati.

Non bisogna però preoccuparsi, la cura di tutti i mali è in arrivo. Il grande placebo del calciomercato è alle porte… Il famigerato mercato di riparazione, è stato molto raramente utile a salvare la stagione di una squadra.

I calciatori in vendita a gennaio sono quelli che hanno deluso, non trovando posto nella rosa titolare. Cosa possono dare in campo dopo quattro mesi? I nomi che si sentono, si limitano a semplice scambio tra squadre. Chi ha deluso da una parte cerca riscatto da un’altra. Certo il miracolo può sempre avvenire, siamo pur sempre a Natale.

Ora però ci attende la sosta, utile solamente per le squadre che devono ricaricare le batterie. Una pausa per “santificare le feste”, che ad esempio nel Premier inglese non conoscono. Effettivamente ai fini calcistici, provoca probabilmente più svantaggi che vantaggi ma si sa… Noi dall’estero esportiamo solamente le cose peggiori.

Cosa ci attende per il 2015? Probabilmente gran poche novità sui campi e negli stadi. Poche speranze nel vedere formule che favoriscano i giovani giocatori italiani, nessuna che aiuti il CT Antonio Conte nel progetto nazionale. Una chimera è l’appoggio da parte dei club per i famigerati stage.

Ricordiamo che degli Azzurri, l’interesse è prossimo solamente all’inizio delle competizioni internazionali. Peccato che prima vi siano sempre 4 anni di qualificazioni e amichevoli; anni che dovrebbero servire a creare un gruppo unito. Cosa si può fare con un paio di partite al mese?

Sulla violenza negli stadi, non accadrà nulla fino alla prossima tragedia. Si parlerà, si griderà allo scandalo e poi nuovamente tutto come prima.

Eppure, non per ripetermi ma la speranza è l’ultima a morire…

Buone Feste ai lettori della Voce di Venezia!

Mattia Cagalli

[25/12/2014]

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