Finti carabinieri anche a Venezia. La “Città d’acqua” si era illusa di essere immune alle truffe agli anziani purtroppo di moda in questi tempi, invece i delinquenti sono riusciti a colpire anche qui. Le forze dell’ordine ricordano sempre i consigli per ridurre al minimo i rischi, li riportiamo a fine articolo.
A Venezia, nel primo episodio, un uomo ha chiamato il 113 da campo Santa Margherita per chiedere aiuto in quanto la moglie si trovava in stato confusionale. Secondo quanto si capiva dal racconto della donna, l’anziana – che in quel momento si trovava da sola in casa – ha fatto entrare in casa due sconosciuti, che affermavano di essere carabinieri, ed ha consegnato loro tutto quanto di valore tenevano in casa.
I due fuorilegge sarebbero stati italiani, sui 40 anni, e parlavano in modo rassicurante. Uno dei due sembrava indossare – addirittura – una divisa. E’ molto probabile che i delinquenti abbiano seguito e studiato le vittime, forse con appostamenti per carpire orari e abitudini del nucleo famigliare. Ciò per sapere esattamente quando colpire, altrimenti come potevano essere sicuri che in quel momento la vittima fosse in casa da sola?
Il bottino di quanto rubato arriva a circa 30mila euro.
Ancora più incredibile la sfacciataggine dei malintenzionati che poco dopo, negli stessi momenti in cui si ricostruiva il “colpo” di Santa Margherita, colpivano di nuovo, questa volta a Rialto.
La coppia – con tutta probabilità la stessa che aveva rubato a Dorsoduro – in questo caso è entrata con una bugia nell’abitazione di un novantenne. L’uomo è stato mandato in crisi con il racconto di bugie sull’improvviso grave stato di salute della figlia ed è stato convinto a consegnare ai truffatori tutto l’oro che teneva in casa. Tutti i valori che appartenevano alla sua famiglia da una vita, per un ammontare di circa 50mila euro, hanno così “preso il volo”.
In entrambi i casi, oltre al danno tangibile per la perdita economica, le vittime subiscono successivamente una caduta nello sconforto più profondo perché, appena riescono a parlare con un parente a loro vicino che gli deve aprire gli occhi sulla truffa, realizzano – solo in quel momento – di essere stati abbindolati e di aver perso tutto per questo e la cosa non gli sembra possibile.
TRUFFE AGLI ANZIANI ANCHE A VENEZIA: LE RACCOMANDAZIONI
– La regola assoluta è quella di avere una naturale diffidenza iniziale verso sconosciuti che suonano al campanello. Sempre meglio guardare attraverso lo spioncino o tenere la porta in fessura (anche con la catenella) e non aprire mai la porta finché non si è sicuri;
– Non dare confidenza in partenza a chi usa toni o modi amichevoli senza motivo perché sconosciuto;
– Nel caso le persone raccontino che un figlio, una figlia, una nipote, hanno avuto un incidente, hanno guai giudiziari o altri problemi, telefonare subito agli interessati con il proprio telefono, non farsi passare la telefonata dagli sconosciuti;
– Nel caso in cui venga qualche dubbio o venga raccontata una storia “strana”, chiamare subito qualcuno: a volte anche il semplice fatto di chiedere l’intervento ad un vicino di casa fa scappare i malintenzionati;
– Infine, il rimedio più efficace: prendere il telefono e chiamare il 112 per chiedere informazioni o conferme sul quanto ci viene raccontato. Ancora una volta diventerà probabile che i fuorilegge fuggano via e, nel caso, in pochi minuti potrà arrivare una pattuglia.
