Emanuele Anzini, 41 anni, nato a Sulmona, è stato travolto e ucciso da un conducente ubriaco ad un posto di blocco. Il suo corpo trascinato per 50 metri. L’episodio poco prima delle 3, a Terno d’Isola (Bergamo). Emanuele era padre di una bambina.
“Voglio esprimere a nome mio e di tutta la Fsp Polizia profondo cordoglio per la morte di Emanuele Anzini alla sua famiglia, ai suoi amici, a tutti i colleghi dell’Arma dei Carabinieri. Questa è una giornata tragica che viviamo con profonda empatia, consci come siamo di cosa significhi andare a svolgere servizio per le strade del Paese. Oggi in molti affermano che morire così è assurdo, ma il dramma sta proprio nel fatto che non lo è”.
“Morire così per chi porta la divisa è purtroppo una durissima realtà. Situazioni impensabili e apparentemente routinarie che in un secondo si trasformano in un inferno: ecco cosa fronteggia nell’interminabile ripetersi delle sue normali giornate chi fa il nostro lavoro. Ecco perché sarebbe davvero utile che tutti riflettessero sul significato, sul valore e sul sacrificio che comporta garantire la sicurezza. Ecco perché è giusto dire a voce alta che i veri encomi li merita chi, per quattro spiccioli, quotidianamente va in strada dove tutto può succedere, dove tutto, purtroppo, succede”.
Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, esprime così i sentimenti di lutto per la morte dell’appuntato del Nucleo radiomobile dei carabinieri di Zogno, Emanuele Anzini, travolto e ucciso la notte scorsa da un’auto a un posto di controllo a Terno d’Isola (Bergamo). Anzini, 41 anni, nato a Sulmona (L’Aquila), lascia una bimba che vive in Abruzzo.
(foto di archivio)