A maggio aveva denunciato due uomini accusandoli di averle lanciato addosso dell’acido, oggi a distanza di sei mesi, la Procura di Vicenza ha scoperto che la donna si sarebbe inventata tutto, ferendosi in verità da sola ad un braccio e ad un gluteo.
La 31enne sposata, secondo quanto raccontato agli investigatori, intorno alle 14 del 9 maggio scorso, aveva sentito suonare il campanello e andata alla porta pensando fossero i suoceri che abitano vicino, si era invece trovata davanti due uomini incappucciati che le hanno lanciato dell’acido ferendola.
La donna era stata immediatamente portata all’ospedale, prima in reparto rianimazione poi in corsia, essendo le sue condizioni non gravi. La sera prima, si era inoltre presentata al Commissariato di Polizia con dei bigliettini in mano, minacce scritte che aveva trovato nella cassetta della posta.
Nel 2002, allora ventenne, era stata vittima di violenza sessuale da parte di un serbo, condannato poi nel 2009 a cinque anni di reclusione e per questo si era ipotizzato che dietro al gesto ci fosse la mente dello straniero condannato.
Le indagini sin dall’inizio avevano presentato incongruenze ed essendo la donna l’unica testimone dell’aggressione, la versione data agli investigatori sarebbe poi stata smentita.
La Procura vicentina ha così indagato la 31enne per simulazione di reato e secondo quanto emerso, a dicembre affronterà l’udienza perché ancora scossa e impossibilitata ad affrontare un nuovo processo. Rimane ancora senza un perché il motivo del terribile gesto.
Alice Bianco
[11/11/213]
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