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Detenuti nelle carceri festeggiano gli attacchi terroristici, brindisi e urla

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I detenuti nelle carceri festeggiano gli attacchi terroristici, brindisi e urla

Hanno fatto festa in carcere per le stragi perpetrate con gli attacchi terroristici. Per tre volte nelle carceri italiane è risuonata l’invocazione gridata «Allah Akbar» e detenuti hanno festeggiato. Motivo di tanta gioia gli attacchi mortali compiuti dai «soldati dell’Isis».

Nella popolazione carceraria ospite in Italia ci sono oltre duecento detenuti che in queste tre occasioni, come già spiegato dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, con questo tipo di manifestazione: «hanno mostrato di aver intrapreso la strada della radicalizzazione».
Per questo — come risulta dalle relazioni che il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria — sono stati ritenuti «meritevoli di particolare attività di osservazione».

Il ricordo del Bataclan, giorno tuttora tristissimo, è funestato anche da questa circostanza: 13 novembre 2015, nelle ore degli attacchi coordinati di Parigi contro il Bataclan, lo Stade de France, e un bistrot. In carcere si grida e si esalta l’impresa dei terroristi. 163 i reclusi coinvolti nelle verifiche.

L’aeroporto di Zaventem a Bruxelles e la metropolitana della capitale belga sono gli obiettivi dei terroristi quattro mesi dopo. Immagini strazianti fanno il giro del mondo. Ci sono decine di morti. A brindare nelle celle sono in 56.

Un ristorante di Dacca, in Bangladesh, è il nuovo obiettivo qualche giorno fa. Perdono la vita nove italiani. I fondamentalisti li hanno presi in ostaggio e poi sgozzati. Il «bollettino» dei penitenziari certifica che otto detenuti hanno approvato platealmente la loro impresa.

Roberto Maroni si è schierato ieri con forza contro le manifestazioni carcerarie inneggianti al terrorismo.
Maroni chiede di applicare il 41bis (il regime carcerario duro riservato ai detenuti più pericolosi) ai musulmani che nelle carceri ha “fatto festa per gli attentati”, come dichiarato dal ministro della Giustizia Andrea Orlando.

“Propongo di applicare subito a queste bestie il carcere duro previsto per i mafiosi, il 41 bis”, ha scritto il presidente della Lombardia, ed ex ministro dell’Interno, sul suo profilo Facebook, dove ha commentato anche un altra frase di Orlando sul fatto che l’Isis ha un ruolo nell’invio dei migranti verso l’Italia. “Ma guarda, quando lo dicevamo noi – ha concluso Maroni – eravamo i soliti razzisti”.

Mario Nascimbeni | 05/08/2016 | (Photo d’archive) | [cod carcefe]

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La discussione è aperta: una persona ha già commentato

  1. I mafiosi hanno sempre brindato alle stragi .
    Brindò Bagarella alla strage di via dei Georgofili.
    L’Isis potrebbe essere tranquillamente in questo momento il braccio armato della mafia .
    “Ragazzi”, utili idioti, usati per fini a loro neanche comprensibili? E’ possibile.
    Del resto Lo Nigro , Giuliano e Spatuzza ai tempi della strage di via dei Georgofili erano ragazzi poco più che ventenni , delle vere bestie, usate a scopi che si prefiggevano trattative.

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