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Anzhi no. Ci ripensa Suleiman Kerimov e smantella la squadra che sognava di trascinare dalle sponde del Mar Caspio fino in vetta all’Europa. Samuel Eto’o, il giocatore più pagato del mondo (20,5 milioni a stagione, quasi 5 più di Messi) è in svendita, così come gli altri pezzi forti, l’ivoriano Lacina Traorè e il brasiliano Willian. Il futuro dell’Anzhi è già  finito, anzi non è mai cominciato visto che il palmares della squadra del Daghestan è rimasto intonso nonostante i 200 milioni di dollari scuciti dal 47enne magnate, 19° uomo più ricco di Russia e 146° del mondo: solo quinto posto nel passato campionato con eliminazione agli ottavi di Europa League da parte del Newcastle e addirittura 13a posizione nella stagione in corso con 2 punti in 4 giornate. Così Kerimov si è stufato.
Prima mossa, all’italiana: cacciare l’allenatore René Meulensteen, ex assistente di Alex Ferguson, che aveva preso servizio a fine luglio sostituendo Hiddink, e richiamare in panchina il 68enne Gadziev. Seconda mossa: annunciare il taglio degli ingaggi, una botta non indifferente: da 180 a 50 milioni, come a dire caro (in tutti i sensi) Samuel, grazie di tutto e prepara la valigia. Ma quanto costa oggi Eto’o, a 32 anni suonati e reduce da una stagione misteriosa a Makhachkala? Certamente non i 42 milioni dei tempi del triplete interista. Ma le parole di Kerimov («Aiuteremo i partenti a trovare la giusta collocazione») lascia più di uno spiraglio all’ipotesi di ritorno da Moratti, ovviamente con un prezzo di realizzo e un ingaggio che nemmeno assomiglierebbe a quello attuale. Alla notizia del camerunense all’asta anche i blogger si sono scatenati con commenti non sempre generosi («Pronta un’offerta del Sassuolo: 5 milioni più la metà  di Magnanelli» firmato Zidane123), con qualche concessione alla nostalgia interista più spudorata: «Eto’o, Palacio, Milito: sì tra due secondi mi sveglio ma lasciatemi sognare in pace» (Jena360).
Il ds Remchukov aveva anticipato su twitter la rinuncia «a molti giocatori costosi» costringendo il club a rimediare in spaccata: «Non è vero che la società  intende cedere in massa i suoi campioni. Rispetterà  tutti gli obblighi contrattuali», ammettendo però: «L’Anzhi si baserà  su strategie a lungo termine per lo sviluppo del club, che naturalmente presuppongono cambiamenti nella sua composizione». Insomma, do svidaniya, Eto,o.
Federico Pistone

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