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Cavallino-Treporti, donna scappa dal marito violento: Ater le toglie la casa

La donna è scappata dal marito violento ed ha trovato rifugio dalla madre portando con sé i tre figli. L'Ater ha attivato la procedura di decadenza per la donna, mentre il marito continua a abitare nella casa intestata alla donna.

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Una donna, con figli, maltrattata dal marito, perde anche la casa pubblica. L’incredibile vicenda accade ad una madre di tre figli che si è trovata in questa situazione surreale a Cavallino-Treporti. Dopo aver deciso di lasciare la casa Ater dove viveva con il suo compagno violento, che la minacciava di morte, la donna si è vista notificare dal Comune la procedura per la decadenza di assegnazione dell’alloggio.

Il Comune di Cavallino Treporti ha giustificato la sua decisione con l’applicazione del regolamento Ater, sostenendo che la donna non aveva formalmente comunicato l’abbandono dell’alloggio comunale e che non aveva chiesto aiuto ai Servizi sociali per la sua difficile situazione.

Il sindaco Roberta Nesto ha sostenuto che i Servizi sociali avrebbero potuto inserire la donna nella rete di assistenza per madri in difficoltà con soluzioni abitative dedicate, infatti la donna aveva già denunciato le violenze e le minacce del suo compagno ai Carabinieri lo scorso dicembre.

Il suo caso è arrivato fino all’attenzione del Questore di Venezia, che ha emanato un ammonimento formale nei confronti del marito, “perché sussistono particolari ragioni di urgenza correlate alla tipologia delle condotte vessatorie e alla frequenza con cui esse vengono poste in essere, che devono immediatamente essere interrotte”.

La donna, intanto, insieme ai suoi tre figli, ha trovato rifugio nella casa della madre, mentre l’uomo vive, lui sì, ancora nell’alloggio Ater intestato all’ex compagna. La vicenda solleva interrogativi sulle procedure adottate dal Comune di Cavallino Treporti e sull’efficacia delle politiche di assistenza sociale per le donne vittime di violenza domestica. È primario che i Comuni si adoperino per garantire la sicurezza delle donne e dei loro figli, fornendo soluzioni abitative sicure e accessibili, e che le autorità competenti collaborino per proteggere le donne vittime di violenza domestica.

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4 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. complimenti all’impiegato/a zelante che, chissà come, saputo dell’uscita della signora da casa, ha attivato la procedura senza curarsi di prestare altrettanta “attenzione” al motivo per il quale la signora aveva abbandonato l’abitazione.
    e il sindaco che pensa di fare ora, saputo che c’era una denuncia? si è già attivato per chiedere alla donna se vuole essere inserita nella rete di assistenza per madri in difficoltà con soluzioni abitative dedicate ?
    e quali diritti mantiene ora il marito sull’abitazione, se era intestata alla moglie ?
    dite ci sia qualcosa da correggere per situazioni di questo tipo ???
    la signora con i suoi figli e tutti noi aspettiamo risposte concrete !
    grazie.

  2. Motivazioni a parte con le quali la donna avrebbe potuto questo e quest’altro, ma ora che lo sapete andrete burocraticamente avanti?
    E il marito lo caccerete dall’appartamento che se non vasdo errato è anche in parte mio in quanto cittadino di questo stato in “sti” stati.
    Ad maiora

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