Venezia è dichiarata da Unesco Patrimonio mondiale dell’umanità, ma ora il gran Consiglio lancia un ultimatum: «Se l’Italia non risolve i problemi principali che mettono in pericolo la conservazione della Laguna, l’Organizzazione potrebbe decidere di inserire Venezia nella lista dei beni dell’umanità considerati in pericolo».
Può darsi che il Gran Cosiglio Unesco sia stato influenzato dalle recenti traversie legate a corruzione e Mose, in ogni caso l’ultimatum rappresenta un severo smacco al governo, locale e nazionale.
Attenzione, non si fa tanto per dire: l’ Unesco dovrà ricevere entro il prossimo primo febbraio una relazione sullo stato di conservazione della città e della sua laguna, e quindi redigere entro il primo febbraio 2016 un rapporto sull’attuazione di quanto indicato nel documento precedente, altrimenti si finisce nella lista nera delle bellezze del mondo messe in pericolo dagli uomini.
La questione più spinosa riguarda le grandi navi da crociera ogni giorno transitano lungo il canale della Giudecca in andata e in ritorno, “sfiorando” Piazza San Marco e le altre rive del centro storico, causando un forte impatto ambientale.
La questione è anche complicata per il continuo ping pong di competenze e pareri. L’ultimo dispositivo ha di fatto cancellato i limiti che erano imposti dalla stazza delle navi, trovato in attesa della soluzione definitiva, cioè di una possibile variante del percorso.
Il pronunciamento di sospensiva è del Tar del Veneto che ha bocciato la scelta governativa.
Paolo Pradolin
[22/06/2014]
Riproduzione vietata