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Un angelo nel cielo degli anziani

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A.B. Cara Valentina, hai 33 anni, eppure da anni ti occupi di Terza età  ma perchè una giovane si avvicina a questo campo così distante dagli interessi della nostra generazione?

V.B. Penso sia qualcosa di innato, che nasce e cresce con te… per quanto mi riguarda ricordo che sin da piccola i miei genitori mi hanno sempre sensibilizzata nell’aiutare gli anziani. Col passare degli anni, e col percorso di studio intrapreso, la mia passione per il mondo della geriatria e gerontologia è via via aumentato proprio perchè ho avuto la fortuna di entrare in contatto con questo meraviglioso mondo che è la Terza età .
Per sostenere la mia tesi, amo sempre concludere citando le parole di M. Stefania Turillazi Manfredi la quale asserisce: “Lavorare con i vecchi è un po’ come frugare in un vecchio baule, se lo si fa con curiosità  e fantasia si possono trovare cose in qualche modo preziose”.A.B. Trovo molto interessante le ricerche che stai portando avanti, in particolare “La terapia della Realtà  Virtuale” applicata agli anziani. Ci puoi spiegare di cosa si tratta?

Ricerca originale ed innovativa è l’applicazione del “Virtual Reality Memory Training”, rivelatosi utile per la compromissione della memoria età correlata e per la Mild Cognitive Impairment (compromissione cognitiva lieve). E’ necessario descrivere brevemente setting e attrezzatura necessari per la realizzazione del suddetto trattamento di stimolazione cognitiva per evidenziarne l’aspetto innovativo. L'anziano viene fatto accomodare su una poltrona girevole, in ambiente asettico, e privo di contatti con l'esterno, qui, gli viene applicato sul capo un casco all’interno del quale viene proiettato, da un computer, un mondo virtuale appositamente creato. Egli può interagire con questo mediante movimenti del capo o un Joystick collegato alla poltrona, così l’anziano può liberamente muoversi ed interagire con il mondo virtuale in cui si trova immerso, seguendo percorsi come se stesse lentamente camminando in viali di un parco o visitando una casa che richiama quella della propria infanzia o percorrendo le vie di una città  moderna. Durante questo percorso, l'anziano ascolta tre racconti di vita vissuta in epoche diverse, e questa è l'esperienza acustica. L'intero processo è gestito da un professionista, medico o educatore professionale che può in ogni momento ricondurre l’anziano lungo l’esatto percorso che vede sul monitor del computer.
Le esperienze descritte vengono ripetute a giorni alterni, per mesi, l’anziano, dopo ogni esperienza, viene invitato a raccontare quanto ricorda.
La nostra ricerca, sperimentata su un buon numero di anziani e confrontata con altrettanti casi controllo, ha dimostrato con strumenti di valutazione neuropsicologica somministrati prima e dopo il trattamento, un miglioramento statisticamente significativo della capacità  cognitiva ed in particolare di alcuni tipi di memoria che abitualmente nell’anziano presentano un declino.
In tutto questo si riconosce l’apporto determinante del dr. Gabriele Optlale per mezzo del suo knon how. Al gruppo di lavoro che ha realizzato detta sperimentazione fanno parte anche la Dr.ssa Velentina Busato ed il Dr. Adalberto Bordin come Direttore Sanitario.
Detto lavoro di ricerca, eseguito in “Anni Sereni”, è stato presentato in convegni nazionali ed internazionali ed è in corso di pubblicazione nel prestigioso giornale internazionale “Neurorehabilitation and Neural Repair” (primo giornale mondiale di neuroriabilitazione).

A.B. Hai già  pubblicato due libri in cui, assieme a tuoi colleghi, discuti di temi come il benessere psicologico, e stimolazione cognitiva di persone anziane, ci introduci all’argomento?

Molti sono i cambiamenti a livello cognitivo, sociale, emotivo e motivazionale che un soggetto può dover fronteggiare con l'avanzare dell’età  in particolare se si trova all’interno di un istituto. Da anni, per sostenere gli anziani in questo delicato e difficile passaggio, all’interno del Centro Servizi Anni Sereni (gestito dal Consorzio Sociale CPS), si attuano dei gruppi di Auto Mutuo Aiuto. Questo studio propone un protocollo che vede la partecipazione di un gruppo sperimentale e di un gruppo di controllo ai quali ・stata sottoposta una mirata batteria testistica atta a valutare sia aspetti strettamente cognitivi che emotivo-motivazionali. I risultati ottenuti evidenziano come la partecipazione agli incontri del gruppo AMA abbia portato a un miglioramento delle prestazioni a livello cognitivo associato a un aumento del tono dell’umore e del benessere psicologico percepito.
Il volume può essere considerato un manuale operativo utile per le professioni socio-sanitarie e per tutti coloro che si occupano della conduzione di gruppi con anziani al fine di promuoverne il miglioramento del benessere e della qualità  di vita (S. Bragato, V. Busato, A. Bordin I gruppi di Auto Mutuo Aiuto in anziani istituzionalizzati. Strategia per la promozione del benessere, CLEUP, 2009)
Il secondo libro, “Guida pratica per la stimolazione cognitiva, affettiva, relazionale delle persone anziane istituzionalizzate, Valentina Busato, Adalberto Bordin, Cleup, 2009”, descrive in modo pratico e dettagliato gli interventi cognitivi e affettivo relazionali che possono essere attuati all’interno delle strutture residenziali per anziani. Rappresenta il risultato di anni di lavoro all’interno del Centro Servizi Anni Sereni durante i quali sono stati messi a punto e validati, con metodologia sperimentale, alcuni protocolli di trattamento. Il volume si compone di una breve parte teorica, a sostegno razionale degli interventi e di due parti pratiche, l’una focalizzata sui trattamenti cognitivi e l’altra sulle tecniche affettive e relazionali. Ciascuna parte, oltre alla descrizione dei protocolli e delle metodiche di trattamento, contiene delle schede operative riproducibili. Ideali fruitori di questa pubblicazione sono coloro che lavorano in quest’area e desiderano incrementare il proprio bagaglio di conoscenze teoriche e pratiche e in particolare gli Educatori Professionali che si avvicinano per la prima volta al mondo dell’anziano per acquisire tecniche e strategie di intervento. La ricerca è sostenuta da precisi riferimenti teorici nell’ambito della neuropsicologia, della psicologia cognitiva, delle neuroscienze, della psicologia dell’invecchiamento, della psicoterapia, della pedagogia e delle scienze dell’educazione. Dal punto di vista pratico, la guida è ricca di protocolli dettagliati e descritti in modo operativo che rappresentano, nella maggior parte dei casi, una novità  originale nell’ambito del trattamento di soggetti anziani. Da non sottovalutare, infine, la ricerca sperimentale e i dati statistici del protocollo affettivo-relazionale contenuti nella guida, che provano l’efficacia del trattamento in ambito cognitivo, timico, comportamentale, assistenziale e funzionale

A.B. Ora una domanda meno impegnativa. Cosa pensi del “Fenomeno Badanti”, queste figure che vengono dall’estero per accudire i “nostri genitori”, a buon mercato ma per nulla professionalizzate: per me trovarne una valida è un terno al lotto! Tu che ne pensi?

Concordo in toto con la tua riflessione! Ritengo che queste persone dovrebbero assolutamente seguire corsi professionalizzati prima di intraprendere il lavoro di “assistenza agli anziani” per evitare di trovarsi impreparati a gestire il delicato e complesso universo che caratterizza l’anziano fragile.

A.B. Ho letto una rivista di una “Casa di Riposo” che mi hai spedito, ho trovato molto interessante che in questa si temi scientifici, accanto alle lettere degli ospiti, o ai pensieri degli OSS, come a voler sottolineare il fatto che esista un collegamento fra tutti coloro che vivono e lavorano in queste strutture. Che pu・dirci?

Certo, la mission della nostra struttura consiste nel far si che i nostri ospiti si sentano il più possibile a casa loro e soprattutto che non perdano i contatti con l’ambiente esterno. Ecco per tanto che abbiamo costruito insieme questo giornale Vivere e Sperare che da contemporaneamente voce agli ospiti che ai professionisti col fine di creare un collegamento tra gli stessi.

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