Negli spazi antichi degli appartamenti dogali di Palazzo Ducale è ospitata la Mostra antologica Edouard MANET ( 1832/1883 ) Ritorno a Venezia, inaugurata il 24 Aprile durerà fino al 18 Agosto 2013.
E’ un evento straordinario per la qualità delle opere esposte, alcune delle quali per la prima volta in Italia, e per l’importanza che riveste il grande Artista francese nel contesto artistico del suo tempo, che segnerà l’avvento della moderna pittura in Europa e successivamente nel mondo.
Come avviene sempre le mie considerazioni, che vado ad esporre, nascono dalle emozioni e dagli stati d’animo procuratimi dalla visione delle opere esposte, in base alle quali mi permetto di esprimere opinioni e pensieri che possono essere prescindenti dall’ufficialità degli esperti e dei critici che da sempre valutano il lavoro di questo genio delle pittura moderna, i quali con le loro parole hanno tracciato la via della comprensione sull’opera di MANET.
Vorrei, innanzitutto, fornire una chiave di lettura del mio personale concepimento dell’arte di questo gigante della pittura, confrontando il suo agire con il pari dei suoi contemporanei che diedero vita alla stagione dell’Impressionismo: ritengo che Egli sia il più “classico” degli impressionisti, capace di dar vita ad una pittura solidamente sostenuta dalla sua conoscenza del passato e di aver fatto di tale riferimento la sua forza naturale per innovare ed innovarsi, portando nelle sue opere quella intensità interpretativa che fu colonna portante del lavoro dei grandi del cinque/seicento da Lui tanto amati e di cui parleremo più avanti.
A questo proposito credo significativo chiarire un punto critico da sempre condiviso dai massimi
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