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Covid, chi impensierisce di più: Veneto e Lombardia

Covid, dati di ieri, giovedì: oltre 8.500 casi di cui oltre 1.000 nel solo Veneto.

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Covid, dati di ieri, giovedì: oltre 8.500 casi, aumentano i ricoveri, l’indice di contagio supera 1,20 e tende a salire.
I numeri dell’epidemia in Italia sono in aumento e ancora una volta il Veneto registra un incremento giornaliero notevole, con più di mille casi.
Oltre quota mille casi in 24 ore anche in Lombardia, dove il coordinatore della campagna vaccinale della Regione, Guido Bertolaso, non esclude un cambio di colore.

“Siamo ancora su numeri abbastanza buoni – ha detto – ma che vediamo giorno per giorno, piano piano, si stanno incrinando e ci stanno portando verso una situazione che potrebbe cambiare da bianca a gialla”.

E’ indubbiamente vero che rispetto a un anno fa tutti i valori si sono ridotti notevolmente, ma nonostante ciò continuano a richiedere una grande attenzione.
I casi positivi stanno infatti aumentando con un ritmo esponenziale, sebbene il tempo di raddoppio sia piuttosto lungo (oltre 20 giorni contro i sette di un anno fa).

Che la situazione richieda attenzione lo rileva anche il Centro europeo per la per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), che nella sua mappa aggiornata ha fatto virare al rosso Friuli Venezia Giulia, provincia autonoma di di Bolzano, Marche e Calabria. L’unica regione italiana a bassa incidenza, in verde, è il Molise. Il resto della penisola è colorato in giallo.

A osservare che “la situazione italiana è al momento ancora fra le più favorevoli d’Europa” è il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico Franco Locatelli. Tuttavia, ha aggiunto, “non dobbiamo sottovalutare i segnali di allerta”.

I dati del ministero della Salute indicano che in 24 ore i casi positivi sono aumentati da 7.891 a 8.569, individuati grazie a 595.812 test, tra molecolari e antigenici rapidi, contro i 487.618 del giorno prima. Di conseguenza il tasso di positività cala da 1,6% a 1,4%.; facendo invece il rapporto fra il totale dei casi e i soli tamponi molecolari il valore è 5,6%, secondo i calcoli del sito CovidTrends.

Per quanto riguarda i ricoveri, stanno seguendo un aumento di tipo lineare.
Quelli nelle terapie intensive sono 422, uno in meno rispetto al giorno prima nel saldo fra entrate e uscite; gli ingressi giornalieri sono stati 37, contro i 34 del giorno prima.
Nei reparti ordinari i ricoverati sono 3.509, 62 in più in 24 ore.

I decessi sono aumentati da 60 a 67 in un giorno.

Fra le regioni, è il Veneto a registrare il maggiore incremento giornaliero di casi, con 1.077, seguito da Lombardia (1.066), Campania (959), Lazio (894), Friuli Venezia Giulia (650), Emilia Romagna (617), Sicilia (604), Toscana (509).

In aumento anche l’indice di contagio, secondo le stime di più esperti: è pari a 1,20 il Covindex, confrontabile all’indice Rt e calcolato sulla base del rapporto fra nuovi casi positivi e test eseguiti.

Il sito CovidStat dell’istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) indica il valore 1,23, e il fisico Roberto Battiston stima sul suo sito il valore 1,27 al 10 novembre, con una previsione di crescita.

Sebbene in aumento, tutti i numeri dell’epidemia in Italia si sono ridotti notevolmente rispetto a un anno fa, quando il vaccino non c’era e i casi giornalieri erano più di 35.000, ma serve comunque attenzione.

Fra i parametri che suggeriscono prudenza c’è il rapporto fra casi positivi e ricoveri, rileva il fisico Giorgio Sestili, fondatore della pagina Facebook ‘Coronavirus-Dati e analisi scientifiche’.
I ricoverati nei reparti ordinari un anno fa erano 31.600 (di cui 3.000 in terapia intensiva) e oggi sono 3.900 (423 nelle rianimazioni), ossia si sono ridotti di un fattore 10. Sempre un anno fa le persone positive erano 590.000 e oggi 103.000.

Sono numeri che indicano, osserva il fisico, che “l’anno scorso la situazione dell’epidemia era peggiore: eravamo nel pieno di una crescita esponenziale con un tempo di raddoppio di 6-7 giorni e i casi positivi giornalieri erano 35.000, contro i 6-7.000 di oggi. Il merito è dei vaccini, sui quali bisogna insistere per riuscire ad arginare l’aumento dei contagi”.

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