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Zaia, l’appello: «Dai parenti con la mascherina». Rinnovo delle ordinanze per le attività produttive

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Settecento contagi in più in Veneto, 8138 in 24 ore, con 7 morti in più. I ricoveri sono 396 e 47 terapie intensive regionali, gli asintomatici tra i positivi sono sempre attorno al 96 e mezzo per cento. La curva dei positivi, spiega Zaia nel suo aggiornamento di venerdì 16 ottobre dalla sede della Protezione civile di Marghera, che vede oltre 500 contagi in più al giorno, «è più alta di quella di febbraio, marzo, in questo momento. Ma con quei positivi a marzo avevamo una massa di ricoveri, mentre oggi questa tendenza non c’è. Il nuovo stereotipo di Covid è un virus in cui 9 volte su dieci le persone non stanno male. La diagnostica, i test rapidi, ci sta facendo trovare anche molti più positivi e ci sono molti isolamenti in più. L’età media è passata da 60-65 anni a 40-45».

Dai parenti con la mascherina

La fascia di età più esposta è più bassa. «All’ospedale sentiamo la pressione: abbiamo 396 ricoveri agli Infettivi, Pneumologie, Medicine. Se oggi fermassimo la situazione a questi livelli non sarebbe un quadro di emergenza ospedaliera – continua Zaia -. Il problema vero dell’infezione è che gli ospedali vengono messi sotto sopra, programmaticamente. Se dedichiamo gran parte dei posti letto al Covid, non possiamo più rispondere alle altre patologie o emergenze. Ho l’obbligo di dirvi che è fondamentale l’aiuto da parte di tutti i cittadini. Se il virus si diffonde è perché non portiamo la mascherina regolarmente: per la difesa di noi stessi, degli altri e per l’evoluzione ospedaliera dei ricoveri».

Ordinanze di continuità

«Rinnoverò le ordinanze che avevo fatto, che confermano la possibilità di tenere aperte le attività produttive secondo le linee guida, ad esempio con l’obbligo di distanziamento: sono ordinanze di continuità, non cambia nulla rispetto a oggi per ristoranti, negozi e attività commerciali. Serve a riaffermare l’importanza degli obblighi nelle diverse attività. Non porto avanti idee di lockdown – afferma –  Ma qualche ragionamento sui dispositivi di protezione personale va fatto. Sono convinto che mascherina e disinfezione delle mani ci aiutino a prevenire anche altre forme influenzali. Tutto dipende dalla mascherina. Oggi non siamo in emergenza, domani non lo so. Non indignatevi se dico che, se andate a trovare parenti non conviventi, occorre indossare la mascherina. L’appello che faccio è quello, ancora, della protezione individuale».

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