Voce del Verbo:
Urlare
Prima coniugazione – tempo presente
Forse mai come in questi ultimi cinquant’anni, questo verbo ha trovato consonanze di stile e di fatto con l’esigenza e l’abitudine di alzare la voce.
Per dire, affermare, convincere, abbattere e silenziare il tono, i suoni, i rumori delle voci che si vogliono superare.
In eterna lotta con il sussurrare, parlare con calma e con senso, questo verbo rigorosamente in are si combina volentieri con ignorare, gridare, stracciare e con irrompere, questa volta in ere che ha poca dimestichezza con il verbo ascoltare.
Urlano il vento, la parola, il torto e la ragione. Urla il silenzio degli ultimi.
Urla incompresa la voce “di dentro” che batte sul petto sovrastando il cuore.
Urlano i grandi, i bambini, i giovani e persino i vecchi per spiegare spiegarsi il bisogno di accedere e subito alla vittima designata: per diritto esclusivo di ascolto.
E per sopravvivere.
[18/07/2014]
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Quanto può far male l’urlare silenzioso….se nessuno lo ascolta. …
Urlare non è bello…..e credo anche che non serva prorpio a niente quando viene fatto verso qualcuno quando si è arrabbiati ….non è bello gridare a un amico, a un familiare a un collega di lavoro, io sono convinta che è meglio parlarne …..non è facile quando si è arrabbiati, meglio lasciar passar del tempo e poi eventualmente affrontare il problema!!!!
Invece è d’aiuto gridare davanti una montagna e sentire l’eco….ti libera da ogni tensione….a me piace gridare per gioco nelle montagne russe perché mi “libero”….
che voglia di silenzio… per piacere