Voce del Verbo:
Rinunciare
Prima coniugazione – Tempo presente
Rinunciare, verbo inquieto e vulnerabile. Quando lo fa in superficie, quando capisce di non poter ottenere tutto ciò che desidera, mette il broncio e ci guarda con sfida.
Quando rinunciare implica invece una scelta e si è tristi, vuol dire aver messo tutto in discussione anche semplici speranze e precarie certezze.
Qualche volta rinunciare, è meglio che insistere.
La rinuncia più dolorosa è accompagnata dalla delusione, dalla constatazione del proprio fallimento.
La rinuncia più difficile si accompagna al cedimento dei propri ideali.: vanno in frantumi e con loro la tua vita più intima e vera.
A quel punto rinunciare forse è più facile, è resa. Nulla può la nostalgia.
A volte il verbo rinunciare t’insegna che puoi camminare anche senza scarpe e perché no, puoi perfino imparare a volare, perché è il sogno a non aver rinunciato a te.
Accontentati.
Andreina Corso
[14/07/2014]
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La malinconia della rinuncia è inevitabile.
Capita tante volte di dover rinunciare, ed è sempre una delusione.
C’è rammarico, qualche volta rabbia, stizza, poi riflettendo ci si adatta.
Anche in tempi difficili come questi si fatica a rinunciare. I giovani che sono abituati ad avere tutto (materialmente), capiranno poco questa parola. i loro genitori, i loro nonni già l’hanno sperimentata e temo che dovranno provarla anche loro, su si sé.
Mai rinunciare alle proprie idee, meglio insistere e lottare.
Si può rinunciare ad una cosa, più difficile rinunciare a qualcuno.
mi ha fatto molto pensare questo verbo….. e anche scoprire qualcosa che non conoscevo o non volevo conoscere.