Voce del Verbo:
Pazientare
Prima coniugazione – Modo infinito
Sei lì, seduto davanti a me e ti guardi le mani: le intrecci e ogni tanto sospiri.
E’ fatto di calma il tuo talento e la tua muta speranza ti induce ad una quieta attesa.
Poco importa se non arriverà niente a premiarla, il tuo pazientare non è domanda, non è auspicio, è un’altra cosa.
E’ condizione sperimentata e accettata durante un lungo tempo consolidato e tenace.
Non è un pazientare, il tuo, per orgoglio o per superbia, pazienti (verbo stridente?) per scelta e per educazione.
Hai attraversato anni difficili che ti hanno messo alla prova e spinto alla fiducia “comunque” verso il domani. Sai guardare lontano, oltre la realtà.
Sei generoso e questa qualità ti rende speciale.
Non ci tieni ad essere il primo, anche se in cuor tuo lo sei.
Pazienza e non distanza, consapevolezza e non fatalità, fanno di te un verbo complice ed empatico con la saggezza e la tensione a dare tutto il tempo che serve per meglio capire i pensieri di chi incontrerai nel tuo cammino.
Andreina Corso
[19/07/2014]
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Grandi coloro che hanno pazienza….