Voce del verbo di oggi:
Parlare Prima coniugazione – Modo infinito
Complicato come sono, dovrò scomodare più volte la Vostra attenzione. Parlare Uno, oggi mi chiamo e in seguito vedremo perché. Intransitivo nel mio transitare, al tempo di Dante mi chiamarono Parabola, narrazione a tutto tondo consapevole di dover dire cose importanti, da imprimere nell’animo umano. Già più a ritroso nei secoli, io, Parola, raccontavo e gli altri mi stavano a sentire. Chi mi diceva, era chiamato cantore, già figlio del verbo cantare. Fedelmente in are. Pignolo e stanco nello sforzo di declinare, sfido a duello il verbo Pensare. E’ un avversario da considerare, se vince, mi potrebbe infilzare.
Ma io son Parola, come vi ho detto, sovrasto la voce per farmi sentire, passeggio fra i suoni, do un nome ai profumi e ai sapori. E poi quando stanca mi stendo sul letto, la pagina è quasi un lenzuolo perfetto.
Vocali e consonanti mi fanno da cuscino e io mi addormento serena e tranquilla: la parola del silenzio mi è quasi sorella.
Andreina Corso
[11/06/2014]
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parlare….a volte è difficile parlare per dire le cose giuste….perchè non sai mai chi ascolta come le percepisce….a volte è meglio un silenzio che tante parole…
La parola è però insostituibile…una parola d’amore, una parola di sostegno, una parola di gratitudine …possono dire tanto come può parlare un sorriso!!!!
Per me è difficile sapere quando è il momento giusto di parlare….
cerco sempre di ascoltare il mio cuore.
La parola stanca che si stende sul letto…..è un”immagine tanto bella e profonda….quanto vera…
Spesso la parola è stanca
..perché stanco è l’animo che la produce….e così. …per magia…mano nella mano…si rifugiano nella pagina…..che con pazienza e cura….li accoglie.e .li.libera…….cacciando a volte…quel pugno allo stomaco…..