Voce del verbo di oggi:
Ascoltare
Prima coniugazione – Modo infinito
Quasi gemello del verbo Educare per formazione e per scelta, Ascoltare si muove con discrezione per non intralciare il cammino delle parole che dicono, che chiedono attenzione; per non disturbare il silenzio che talvolta dice più delle parole stesse.
Se mi ascolti, la parte di me che dice, si nutre di emozioni e di senso. Se ti ascolto e rifletto su quel che dici, le tue parole prendono forma, si aprono alla fiducia, al calore pensoso della condivisione.
Questo verbo si affaccia timidamente sulla piazza delle parole che gareggiano per sopraffarsi, quando domanda e risposta si confondono e la parola smarrita si ripiega in se stessa.
Ascoltare e sentirsi ascoltati, traducono un sentimento teso alla semplicità di una relazione che compete, come il verbo Educare, all’autenticità dell’incontro fra esseri umani che non possono rinunciare alla sacralità di un dialogo. Un dialogo vero che non rinuncia a capire.
Pier Paolo Pasolini ha scritto: “La morte non è nel non poter comunicare, ma nel non poter essere compresi”.
Ascoltare forse non sempre garantisce la comprensione, ma sempre ci riporta alla storia dell’evoluzione dell’uomo, alla civiltà di un tempo vissuto, ad uno sguardo attento e generoso.
Alla responsabilità di voler ascoltare.
Andreina Corso
[22/06/2014]
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Una delle cose che mi fa sentiere meglio in assoluto. ….un vero regalo…..è essere ascoltata….con empatia. ..
Ascoltarsi è bellissimo, ci si sente sereni e con la pazienza qualche volta si superano incomprensioni e si capisce che in fondo non è difficile.