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Video chat erotiche e ricatti, decine di denunce. La Polizia Postale del Veneto raccomanda

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Negli ultimi mesi sono state decine le denunce sporte nel Veneto presso gli uffici della Polizia Postale e delle Comunicazioni per estorsioni connesse a sessioni di video-chat a “luci rosse”.

Il copione è sempre il medesimo. Vi è un “adescamento” del soggetto su una chat (le più varie, dai social network più diffusi, quali Facebook, ai siti di video-chat come il noto Chatroulette) da parte di una avvenente ragazza che invita l’ignara vittima ad intraprendere una chat “erotica” con l’attivazione della webCam.

La video-chat erotica dopo alcuni minuti viene bruscamente interrotta e viene richiesta una somma di danaro affinché il video “a luci rosse” non venga pubblicato sui più diffusi social network.

In casi come questi la prevenzione, con un uso più maturo e consapevole della Rete, è sicuramente la strategia vincente. Alcuni basilari consigli possono inoltre aiutare a prevenire crimini come il presente.

In primo luogo sarebbe sempre opportuno evitare di intraprendere sessioni di video-chat con sconosciuti ed in ogni caso non fornire mai riferimenti e dati personali (quali nome e cognome, residenza, e-mail od account su eventuali social network) oppure mostrare elementi facilmente riconoscibili, come ambienti domestici o lavorativi.

E’ fondamentale, inoltre, qualora si rimanga vittime di tali delitti, non cedere al ricatto e contattare prontamente le Forze dell’Ordine ricordando di recare presso gli uffici di polizia quanto più materiale possibile inerente l’estorsione (catture video della adescatrice, eventuali email o messaggi ricevuti, estremi delle modalità del pagamento richiesto).

Infine, qualora si rinvengano on line propri video, si ricorda che è sempre possibile ricorrere immediatamente alle procedure di “abuso” previste da tutte le più diffuse piattaforme di condivisione di video.

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  1. A volte certa gente ci va sul pesantissimo pur di impaurire la gente, mette al video (che è un taglia e incolla) nomi che alludono di aver fatto quell’atto con un minore, menomale che sono stupidi e che sia nel profilo che nelle chat dicono esplicitamente di essere maggiorenni e sono ancora più stupidi a non instaurare un rapporto di fiducia chiedendo piu dati possibili. alla fine si trovano con un video e un nick, diciamo che il danno è limitato se uno non è ingenuo a dare subito contatto FB, Twitter o altro. Comunque bell’articolo, scusa se aggiungo altro, se mai vi capitasse di trovare una ragazza on-line, non mostrate la faccia (senza faccia non possono ricattarvi) e diffidate da gente che scrive in modo che sembra arabo italianizzato, molto spesso certa gente è straniera ed usa traduttori scadenti.

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