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VIAGGIO IN PERU’, BOLIVIA E CILE

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Nelle scorse settimane ho rivisto un vecchio amico Simone e sua moglie Gabriela i quali mi hanno raccontato l’ultimo viaggio in Perù, Bolivia e Cile che desidero condividere con i miei lettori tanto mi ha emozionato. Un’emozione trasmessa dai miei amici che a loro volta si sono visti segnare l’anima dai paesaggi dell’altopiano andino e dal mix di cultura indigena latinoamericana. Raccontare un viaggio di questo spessore emotivo in poche righe è impossibile e quindi mi limiterò a presentare alcuni momenti.
Siamo in Perù, nella città  di Cuzco a 3400 m slm, già  capitale dell’impero Inca, la Valle Sagrada e la famosa città  perduta di Macchu Picchu a 2400 m slm: emozioni di ogni tipo da togliere il fiato tra siti Inca, possibili trekking, e tanta storia.
Spostandoci dal Perù alla Bolivia arriviamo al Lago Titicaca situato a 3800 m slm: considerato il lago navigabile più alto del mondo, all’interno c’è un’isola abitata da una comunità  indigena dalle profonde tradizioni popolari; camminando sul suo crinale si possono ammirare fantastiche vedute sulle baie e coste selvagge del lago battute dai venti andini. Trascorsa la notte, l’alba è indimenticabile ammirando il ghiacciaio Illimani della Cordillera Real Boliviana con le nevi arrossate dal sole tuffarsi nelle acque blu e gelide del lago Titicaca.

Entrando nello stato della Bolivia è magnifico vivere la discesa in Mountain Bike della Carrera de la Muerte; è ritenuta la strada più pericolosa del mondo che da 4700m slm di un passo andino nei pressi di La Paz collega la foresta amazzonica: una strada spettacolare e adrenalinica che si snoda sul fianco della montagna con tornanti a picco sulla giungla e cascate che cadono sulla strada e poi nello strapiombo. E’ una delle poche strade che collegano le Ande all’Amazzonia teatro nel passato di numerosi e terribili incidenti: oggi è stata resa più sicura per renderla fruibile ai turisti e per dare modo di ammirare la varietà  dei paesaggi (dai ghiacciai della partenza alla vegetazione tropicale dell’arrivo).
Arriviamo al confine con il Cile per vivere la traversata del deserto salato “Salar de Uyuni” per poi attraversare a 5000m slm un valico che ci fa entrare nello stato del Cile. E’ difficile raccontare questi luoghi magici, surreali e mistici: il Salar sembra un’ infinita distesa bianca di latte in cui ogni tanto appaiono promontori rocciosi coperti da bizzarri cactus, mentre i passi vulcanici attraversati, situati tra i 4000m e i 5000m slm mostrano paesaggi lunari senza forme di vita dove il vento la fa da padrone, molte lagune come la surreale Laguna Colorada di colore rosso che grazie alle alghe colorano l’acqua incastrata in un anfiteatro di catene vulcaniche su cui vivono centinaia di fenicotteri: un’opera d’arte naturale. Qui l’alba assume un aspetto onirico, in mezzo ai vapori dei flutti dei geyser, a 5000m d’altezza, a 15 gradi sottozero; accompagnati da un vento gelido arriviamo alla Laguna Verde guardata dall’austero vulcano Licancabur che separa il confine boliviano da quello cileno.
Entrando in Cile raggiungiamo San Pedro de Atacama, circondata dalla Valle de la Muerte la Valle de la Luna, i nomi fanno da preludio ai paesaggi da ammirare: decisamente da altro pianeta, al tramonto assumono un colore rosso fuoco e sullo sfondo padroneggia il vulcano Licancabur.
Si conclude così questo breve racconto ringraziando personalmente Simone e Gabriela per averci aiutato ad immaginare la bellezza e l’atmosfera di questi magnifici tesori.

Mauro Trentini

[24/01/2013]

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