Approvato ieri con la fiducia del Senato, il disegno di legge che dal 30 giugno prossimo vedrà decadere definitivamente gli enti provinciali; ora ritornerà alla Camera per la terza lettura.
Venezia diventerà così Città Metropolitana e agli inizi sarà governata da quattro commissari ‘’ad interim’’: Giorgio Orsoni, Francesca Zaccariotto, Luca Zaia ed un sindaco dei Comuni dell’hinterland.
Il Comitato istitutivo della Città Metropolitana di Venezia, retto da queste autorità, avrà il compito di predisporre gli atti preparatori e gli studi preliminari riguardanti il trasferimento delle funzioni dei beni immobili e delle risorse finanziarie ed umane dalla Provincia alla nuova Città Metropolitana, in attesa che venga approvato lo statuto ed entri in vigore.
C’è da credere che il compito non sarà dei più semplici, vista anche la diversità di idee politiche (Orsoni Pd, Zaccariotto e Zaia Lega Nord).
Nel frattempo, ieri è stato consegnato al Consiglio regionale la proposta di legge di iniziativa popolare, per la separazione dei Comuni di Venezia e Mestre, sottoscritta con quasi 9 mila firme, dichiarate non valide da Orsoni perché non sono trascorsi 10 anni dall’ultima proposta di referendum (2003).
Il via libera definitivo si avrà ad aprile, quando anche la Camera approverà il decreto di legge. La Città Metropolitana di Venezia avrà inoltre dei poteri speciali e maggiori rispetto a quelli attuali, con in più la prospettiva di dar vita alla PaTreVe.
Le Città Metropolitane saranno nove: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Reggio Calabria e Roma Capitale, a cui è dedicato un capitolo a parte del provvedimento visto che è la capitale. Ad esse si aggiungeranno Trieste, Palermo, Catania, Messina e Cagliari, Città Metropolitane istituite conformemente all’autonomia speciale dalle regioni di cui fanno parte.
Redazione
[27/03/2014]
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