Siamo soddisfatti che il Veneto sia una delle tre regioni (assieme con Umbria ed Emilia- Romagna) chiamate a svolgere la funzione di benchmark sui costi della sanità per il 2013. Non è un riconoscimento regalato ma ottenuto grazie ai risultati conseguiti dal nostro sistema socio-sanitario, eminentemente pubblico, sia nella riduzione dei costi che nella qualità dei servizi.
Risultati che sono conseguenti ad una cultura che vede nel Servizio Sanitario un bene comune a cui dedicare grande attenzione anche per tutto ciò che riguarda la riduzione degli sprechi e la crescita della sua inefficienza.
Ci sentiamo, come sindacato confederale e come Cisl, di essere co-protagonisti di questo successo, frutto anche di una costante azione di pressione, di confronto e di contrattazione con la Regione che ha prodotto molti progetti condivisi, come, ad esempio, il nuovo Piano socio-sanitario regionale.
Ora c’è un motivo in più per procedere con rapidità e coerenza alla attuazione di questo Piano a partire dalla attivazione di una robusta rete dei servizi territoriali integrata ad una più qualificata rete ospedaliera. Una riorganizzazione che, se ben gestita, può produrre ulteriori risparmi ed indicare con il buon esempio una strada di conciliazione tra costi e qualità che ponga fine all’iniquo e controproducente ricorso ai tagli lineari.
[07/12/2013]
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