NOTIZIE DAL MONDO | Questa volta l'aggressore – terrorista non ha compiuto fino in fondo la sua opera, il ragazzo è salvo, la lama non gli ha reciso completamente la gola. Parliamo di aggressore – terrorista anche se il presidente Franà§ois Hollande si è mostrato prudente su un possibile legame con i fatti di Woolwich, dove i due terroristi islamici Michael Adebolajo e Michael Adebowale mercoledì hanno aggredito per strada e ucciso con coltelli e mannaia il soldato inglese Lee Rigby, reduce dall'Afghanistan. La nuova aggressione avviene a Parigi: un nordafricano che voleva uccidere, e voleva uccidere un militare.
Alle 17 e 50 di ieri il militare è in pattuglia — con due colleghi — nel quartiere della Défense, alle porte di Parigi, nella affollatissima zonasotterranea dell'ingresso alla metropolitana, accanto ai negozi. Tra il grande magazzino Virgin e i tornelli della linea Rer A, in divisa e mitra in pugno, il soldato sta conducendo una delle operazioni di routine — vedere e farsi vedere — del piano antiterrorismo Vigipirate, che accompagna la vita quotidiana dei francesi dal 1991 (prima guerra del Golfo) e che è stato rinforzato a più riprese di recente, dopo i massacri di Mohamed Merah un anno fa e l'intervento della Francia in Mali, a gennaio.
All'improvviso, il ragazzo viene assalito alle spalle, da un uomo che gli ha sferrato un violento colpo al collo «con un coltello o un taglierino, non siamo ancora in grado di stabilirlo», dirà più tardi il procuratore di Nanterre, Robert Gelli. La vittima perde sangue ma per fortuna la lama non è entrata troppo in profondità : viene prima soccorso dagli agenti della Ratp (il servizio dei trasporti parigino) e poi portato all'ospedale, dove in serata sarà dichiarato fuori pericolo. L'aggressore riesce a fuggire tra la folla: gli altri due soldati non possono sparare senza rischiare di colpire degli innocenti.
Tutti i testimoni parlano di un uomo alto, intorno a un metro e 90, e con la barba. Molti lo definiscono di aspetto nordafricano, vestito con un giubbotto e pantaloni neri.
Dopo i fatti di Woolwich, dove i due terroristi islamici Michael Adebolajo e Michael Adebowale mercoledì hanno aggredito per strada e ucciso con coltelli e mannaia il soldato inglese Lee Rigby, reduce dall'Afghanistan, forse andrebbe vista sotto un'altra luce anche l'aggressione a picconate nell'alba maledetta di Milano. Una guerra, vigliacca e clandestina, potrebbe essere in atto contro i paesi alleati contro il terrorismo.
Mario Nascimbeni
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[25/05/2013]