E’ iniziata la rivoluzione degli orari sui binari del Veneto, ed è partita subito con un guasto, questa mattina, sulla linea Padova-Venezia e con ritardi anche in tutte le altre tratte.
Solo in queste ore il traffico dei treni sta tornando alla normalità dopo il blocco per il guasto alle 6 di questa mattina tra Dolo e Vigonza.
14 sono i treni che hanno subito ritardi di 40 e 75 minuti, 6 quelli cancellati: insomma, un incubo per i pendolari che non hanno esitato a far sentire la propria voce.
Uno dei problemi che i passeggeri continuano a mettere in evidenza è quello del numero ridotto di corse durante i giorni festivi, ma anche alla mattina e alla sera.
A provare sulla sua pelle il disagio proprio il sindaco di Quarto d’Altino, Silvia Conte, da sempre attiva dalla parte dei pendolari. Ieri Conte ha preso il Frecciabianca che partiva da Mestre per Milano alle 7.02, ma non c’era nessun treno che da Quarto d’Altino la potesse portare a Mestre, in quanto il primo sarebbe partito solo alle 7.08, è stata quindi costretta a raggiungere il mestrino in macchina. E come è capitato al sindaco, anche i pendolari si lamentano che questi nuovi orari costringono loro a raggiungere il posto di lavoro in macchina, spendendo più soldi.
Intanto Roberto Dal Cin, consigliere provinciale della Lega Nord, ribatte sulle proposte dei sindaci per migliorare gli orari della linea Portogruaro-Venezia, bollandole come irrealizzabili grazie al contributo delle dichiarazioni dell’ingegner Domenico Menna.
In ogni caso la protesta pacifica dei pendolari, che sabato sera si è radunato alla stazione di Venezia per fare un ultimo viaggio sul treno regionale notturno delle 23.56 per Udine, continua.
Inoltre il Comitato pendolari del Veneto Orientale venerdì mattina organizzerà un volantinaggio, ma prima, mercoledì alle 20.30 esponenti del Pd assieme a pendolari e ambientalisti si riuniranno a Meolo per una prima assemblea.
Sara Prian
[16/12/2013]
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