VENEZIA | La torre di 255 metri a Pierre Cardin proprio non vogliono fargliela costruire. O almeno c’è chi, alla faccia della lungimiranza e della modernità , oltre che della possibilità per Porto Marghera, di darsi una pulita da fanghi inquinanti e ciminiere, non intende recedere. E’ il caso di Italia Nostra che ha deciso di dare battaglia su tutti i fronti al Palais Lumière. E la guerra avrà come teatro l'aula deitribunali «italiani ed europei», assicura il neo presidente nazionale Marco Parini.
Italia Nostra, con un appello all'Unesco, al ministro dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi e alle soprintendenze veneziane presenta a Roma i suoi “10 buoni motivi per dire di no a Cardin”. La costruzione del Palais Lumière, sostiene l'associazione, “va contro le le leggi vigenti”. In ballo, denuncia, ci sono questioni di sicurezza per le persone (“con i suoi 250 metri è troppo vicina allatraiettoria degli aerei che in quella zona volano a 300 metri di altitudine”) e per la vicina città di Venezia (“il colosso necessita di fondazioni ciclopiche con perforazioni di tre livelli di falde freatiche. Potrebbe essere in gioco la stabilità della stessa Venezia”). L'ex presidente Carlo Ripa di Meana, non ha dubbi: «Siamo pronti ad una battaglia tosta, ma tutta da giocare. Se si tocca Venezia senza grazia e intelligenza ci si brucia le mani».
Intanto, però, l’ok dell’Enac per il via ai lavori sta per arrivare.
Lucio Saro
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[19/10/2012]
titolo: 'TORRE LUMIERE NON SI FA' | Italia Nostra per vie legali
foto: AMBULANZA FERMA IN ATTESA (REPERTORIO)