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‘The Returned’, il delicato libro che nel 2014 diventa serie tv

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Dopo il successo dei prequel in versione e-book gratuiti, arriva sui nostri scaffali The Returned; l’opera di esordio di Jason Mott che ci mette di fronte ad alcune tematiche importanti come la fede e il comportamento umano davanti ad alcuni avvenimenti fino a quel momento creduti impossibili.

Mott ci racconta la storia della famiglia Hargrave, Harold e Lucille, una coppia anziana che ha perso il loro figlio il giorno del suo ottavo compleanno nel lontano 1966. Ma un giorno il piccolo Jacob ricompare alla loro porta, vivo e con ancora 8 anni. In tutto il mondo le persone stanno, infatti, tornando in vita e il caos rischia di sconvolgere le vite delle persone.

Con una prosa e un’ambientazione che ricorda la cittadina di “Under the dome” di Stephen King, “The Returned” ci mette davanti ad una domanda esistenziale: che cosa faremmo se i nostri cari ritornassero dalla loro tomba?

La domanda se l’era già posta Robin Campillo nel suo film “Les Revenants”, ma qui Motto ci accompagna attraverso un percorso complesso e per niente scontato che rimette in gioco le nostre convinzioni e la nostra fede. Grazie alla famiglia protagonista e ad una serie di personaggi secondari che riempiono il nostro immaginario, l’autore ci trasporta in una cittadina come tante ad affrontare i nostri demoni e, soprattutto, sensi di colpa.

Ogni personaggio rivive, è proprio il caso di dirlo, diventando il simbolo di una precisa attitudine nei confronti del ritorno dei Redivivi. C’è chi ha bisogno di un percorso lungo, più di 200 pagine, per accettare e riconciliarsi con loro come Harold e l’agente Bellamy, c’è chi rifiuta e li combatte come Fred e il suo gruppo di protestanti, ma c’è anche chi come Lucille, torna ad amare suo figlio incondizionatamente fin da subito (seppur con delle riserve ben celate).

E sono proprio il tornare ad amare e avere una seconda possibilità, le tematiche che più risaltano in questo delicato romanzo.
Ognuno ha davanti a sé una nuova chance di poter dire le cose che non ha potuto dire in vita ai propri cari, recuperare il tempo perduto. Così, quando si arriva all’ultima pagina, la sensazione è quella di sentire dentro di noi la voglia di godersi il tempo che si ha con si ama.

Proprio come se fossero sotto una cupola invisibile, la cittadina di Arcadia si trasforma nel luogo metaforico dove la natura umana può confrontarsi con se stessa.

Un libro interessante, ricco di spunti ed emozioni che nel marzo 2014 prenderà davvero vita in una serie Tv, prodotta dalla casa di produzione di Brad Pitt, per il canale americano Abc, con il titolo di “Resurrection”.

Sara Prian

[06/12/2013]

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