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Nella tela del ragno, economia e lavoro di oggi e come fare per migliorarli

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Perché c’è questa crisi? Di quale politico ancora ci dobbiamo fidare? Come riuscire a dare una spinta ad un’economia ormai logora? Come fare per ricominciare e risollevare la situazione? Che futuro aspettarsi? Su cosa dobbiamo investire di più?

Quesiti questi, che tutti gli italiani ormai si stanno ponendo da mesi, e a cui Romano Benini, noto pubblicista e collaboratore degli organi di governo nell’ambito delle politiche sul lavoro, ha cercato di rispondere con il libro ‘’Nella tela del ragno’’, edito dalla Donzelli Editore.

Il lavoro infatti, entrato in una profonda crisi negli ultimi anni, pare aver immobilizzato l’intero sistema. L’Italia sembra essere intrappolata in una ‘’tela del ragno’’, da cui appare difficile, o lo è per la classe politica, riuscire a liberarsi. Chi allora, meglio di un esperto del settore, che ha vissuto a stretto contatto con quel mondo, è in grado di raccontare cosa abbia portato la nazione ad uno stato di gravità, come quello attuale.

Senza mezze misure, con sincerità e semplicità, Benini dichiara al lettore che ‘’la colpa non è soltanto della crisi economica o del debito pubblico. Ma è, soprattutto, la conseguenza di un processo quasi ventennale, che negli ultimi anni si è aggravato per via della crisi economica’’. Le colpe sono quindi attribuibili ad una serie di fattori, che insieme hanno fatto implodere la situazione.

Prendendo spunto dal detto ‘’tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare’’, l’autore spiega come sia proprio la poca attività, o addirittura l’inattività, di questa nostra classe politica ad aver indebolito il Paese: manca infatti la comunicazione tra essa e la società.

Un popolo come quello italiano, con secoli di storia ed innovazione che dovrebbe cercare di recuperare e rifar propria, ma sempre più stretto tra i fili intricati di quella ragnatela chiamata disoccupazione, secondo Benini, deve trovare il modo di rinascere a nuova vita e la ricetta dell’autore comprende quattro fattori essenziali: la capacità (il ‘’saper fare’’), la competitività, l’ambiente e lo sviluppo.

Puntare sulla formazione quindi, cercare di rendere più omogeneo il mercato del lavoro, mirando ad una maggiore efficienza istituzionale in ambito territoriale, investendo nella ricerca e nell’innovazione, snellendo e semplificando la Pubblica Amministrazione e riducendo il gap tra le Regioni. Questi i punti fondamentali sui quali far leva, questi i consigli e le proposte, dettagliatamente illustrati dall’autore nel libro.

Tutto ciò per far sì che l’italiano, essere umano con sentimenti, desideri e preoccupazioni, possa godere appieno della propria vita, nel benessere e sentendosi realizzato, sfruttando ciò che ha e ricominciando da sé, sentendosi però, parte di una comunità.

Rivolto ai lettori italiani, in grado di farli riflettere e magari far capire loro cosa fare per poter risollevarsi da una situazione di stallo, il libro-manuale di Benini, risulta quindi una lettura prima di tutto utile, ma principalmente interessante e credibile, per la sua capacità di esporre senza tanti giri di parole, la vera e un po’ triste fotografia dell’Italia di oggi, infondendo però coraggio, per potersi salvare da quella stretta del ragno che ci tiene in trappola.

Alice Bianco

nella tela del ragno benini

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