Profondo cordoglio per la scomparsa del maestro Claudio Abbado è stato espresso dal sovrintendente della Fondazione Teatro La Fenice Cristiano Chiarot, che ne ha sottolineato la grandezza artistica, l’impegno culturale e la sconfinata e costruttiva generosità, che si è esplicitata negli ultimi anni in un¹infaticabile attività di sostegno e creazione di nuove realtà musicali e di concreto stimolo e incoraggiamento dei giovani talenti in ogni parte del mondo: un modello per chiunque creda nel futuro della musica, nella sua intrinseca attualità e nella sua imprescindibile funzione sociale
e culturale.
Con la scomparsa del Maestro Claudio Abbado la cultura musicale di tutto il mondo perde un grande direttore d’orchestra, un uomo sensibile che fino alla fine della sua carriera instancabilmente si è mosso con curiosità e cura del repertorio, rendendo la sua figura insostituibile.
Venezia e la Fenice perdono inoltre un grande amico, un artista che dal 1962 agli anni recenti è stato presente in tante stagioni, in particolare rammento con profonda emozione la grande solidarietà che dimostrò dirigendo l’Orchestra Filarmonica di Berlino nel maggio del 1996 nel Palafenice appena costruito.
Fortunato Ortombina, direttore artistico del Teatro La Fenice, ricorda la venerazione per un grande artista e grande uomo, cresciuta negli anni attraverso un repertorio immenso e tante iniziative tese ogni volta a mostrare quanto quello della musica fosse un messaggio di rispetto della libertà per l’umanità intera.
L’ho conosciuto personalmente lavorando con lui ad un allestimento di Otello tanti anni fa e porterò sempre con me l’emozione del suo insegnamento ed una stima infinita.
Il direttore principale del Teatro La Fenice Diego Matheuz, raggiunto a Parigi dalla notizia della morte di Claudio Abbado, lo ha ricordato come un secondo padre. Non posso credere che domani il mondo potrà continuare a vivere senza di lui. Sono stato suo allievo per anni e da lui ho provato a imparare il mistero racchiuso nelle chiavi interpretative di un talento irripetibile. Ci lascia la grandezza dell’umiltà, dobbiamo continuare a lavorare seguendo la sua genialità e il suo stile di vita, lui ha sempre
voluto un’Italia migliore e nel suo nome dobbiamo continuare a lottare per ottenerla.
Il Teatro La Fenice dedicherà alla memoria del Maestro Claudio Abbado, premiato proprio a Venezia nel 2002 con il riconoscimento Una vita nella musica, la prima rappresentazione de “La Clemenza di Tito”, in scena venerdì 24 gennaio, con un minuto di silenzio prima dello spettacolo e listando a lutto da oggi le bandiere del teatro.
Redazione
[20/01/2014]
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