VERONA | Quando la spending review taglia dove non dovrebbe assolutamente tagliare. E' il caso di una bambina veronese di 10 anni, adottata dai genitori in Sud-America alcuni anni fa, che presenta una grave e rarissima patologia: se mangia carne o legumi rischia di avvelenarsi.
Per questo motivo la sua crescita muscolare è deficitaria e ha bisogno di assistenza. Assistenza che fino a pochi giorni fa era rappresentatada un assegno di 570 euro al mese che adesso l'Inps di Verona ha deciso di revocarle, come fanno sapere dalla Federcontribuenti di Padova: “L’Inps di Verona ha deciso nei giorni scorsi di revocarle l’indennità di frequenza destinata ad assisterla a scuola, e quella di accompagnamento”.
Per questo motivo, questa mattina, la madre della piccola, accompagnata dai responsabili veronese e nazionale di Federcontribuenti, avrebbe protestato davanti agli uffici dell’Istituto nazionale di previdenza sociale.
In totale, si trattava di una somma di 570 euro al mese, vale a dire neanche 7 mila euro l’anno, che però per la famiglia faceva la differenza.
Un caso che arriva poco dopo quelli delle bambine affette da malattie metaboliche delle provincie di Padova e Vicenza che erano stati portati alla luce da Federcontribuenti il mese scorso.
Il taglio sarebbe dovuto alla legge della spending review, “Soldi che per l’Inps rappresentano una briciola insignificante – avrebbe detto Marco Paccagnella, il presidente nazionale di Federcontribuenti – mentre per quei genitori sono l’à ncora di salvezza, la possibilità per garantire alla figlia un’insegnate di appoggio o di un fisioterapista. La bambina è affetta da una sindrome rarissima, una patologia che ne compromette lo sviluppo cognitivo a causa di una intolleranza alle proteine animali: se ingerisce carne o legumi rischia di avvelenarsi il sangue fino a morire. La piccola – a causa della malattia genetica, che in letteratura medica è descritta in appena 5 altri casi nel mondo – ha una crescita muscolare insufficiente. La madre è costretta ad acquistare il cibo per la piccola in farmacia, dove gode del sostegno dell’Ulss, ma nonostante questa delicata situazione l’Inps di Verona non trasmette più l’assegno di indennità di frequenza scolastica. Perché i medici non conoscono la patologia per cui la piccola paziente è in cura al centro delle malattie metaboliche infantili presso la pediatria di Padova. È inaccettabile che la spending review colpisca le persone più deboli”.
Francesca Chiozzotto
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[16/11/2012]