“Se ci tagliano il futuro occupiamo la città” ed ancora “Si scrive Scuola, si legge Futuro”, questi gli slogan adottati oggi dagli studenti di tutta Italia, uniti in una protesta collettiva per chiedere più fondi statali e tenere viva l’importanza dell’istruzione pubblica nei programmi politici governativi.
Anche Venezia, dalle 10 di venerdì mattina, è stata invasa dal corteo studentesco unito contro l’austerity. Circa 500 studenti hanno sfilato con striscioni e bandiere, accogliendo con favore la proposta lanciata dalla Rete degli studenti medi e dall’Unione degli Universitari.
Tra di essi studenti dei licei veneziani e non, ma anche giovani di Ca’ Foscari e Iuav, uniti per manifestare il loro dissenso contro i tagli all’istruzione, gli accorpamenti voluti dalla legge Gelmini, gli scarsi finanziamenti per l’edilizia scolastica e il caro libri.
Partiti da Piazzale Roma hanno sfilato in direzione Gallerie dell’Accademia, dove, lamentandosi del costo del biglietto troppo alto per entrare al museo, si sono fatti largo e senza pagare hanno visitato la mostra su Leonardo. A pochi metri di distanza, a Santa Marta, gli universitari hanno invece occupato un’abitazione Ater.
«I cortei sono stati chiusi da delle assemblee pubbliche in cui abbiamo discusso di scuola e abbiamo formulato alcune proposte sui prossimi passi della mobilitazione», ha spiegato Tommy Ruzzante, coordinatore della Rete Studenti Medi del Veneto.
Numerose le manifestazioni anche nel resto del Veneto. A Padova la maggior affluenza con circa 2 mila studenti, mille a Belluno e Treviso, seguiti da Verona (300), Conegliano (500) e Rovigo (200). A Vicenza ci sono stati anche degli attimi di tensione, quando i ragazzi volendo dirigersi verso la Prefettura, ma sono stati bloccati dalla Polizia.
Alice Bianco
[12/10/2013]
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