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Sono solo le onde di Radio Vaticana a fare male?

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[15/07] L'elettrosmog emesso da Radio Vaticana avrebbero contribuito all'aumento delle morti per tumori. Lo sostiene la perizia disposta dal gip di Roma.

Lo studio era stato disposto nell'inchiesta per omicidio colposo in cui erano indagate 6 persone in seguito alle morti da elettrosmog tra la fine degli anni '80 e il 2003 nelle zone di Cesano e La Storta.

Chi è arrivato a questa conclusione, riuscirebbe a spiegare agli italiani il motivo per cui solamente le onde radio elettromagnetiche cattoliche sarebbero nocive alla salute, mentre la RAI e tutte le altre migliaia di emittenti radio laiche sparse sul territorio italiano, no? Fatto salvo il fatto che la sentenza è stata inequivocabilmente emessa dal solito giudice ideologizzato anticattolico, la verità  è che in questi ultimi anni gli italiani, forse a causa dell'instabilità  dello scenario internazionale siano perennemente alla ricerca di nuovi “nemici” da esorcizzare. Recentemente le fobie si sono concentrate sulle onde elettromagnetiche, un nemico ritenuto tanto più temibile, quanto più invisibile. L'esasperazione di ansie collettive ha portato molte persone a ritenere che l'esposizione ai campi elettromagnetici siano persino responsabili di diverse malattie tumorali (leucemie e linfomi) e degenerative (Parkinson e Alzheimer).
I telefonini in particolare vengono accusati di mettere in pericolo la memoria, di “friggere”il cervello, di provocare emicranie, crisi epilettiche e di indurre persino al suicidio.

Questi scenari da film dell'orrore, riprodotti senza nessuna analisi critica dai principali mezzi di informazione hanno permesso la costituzione in ogni città , quartiere o paese di sedicenti comitati di liberazione “elettromagnetica”.
Frotte inviperite di cittadini, autopromossi sul campo ingegneri nucleari, discettano su equazioni matematiche, di leggi fisiche, di pericolosità  dei tralicci trasportanti energia elettrica e della perniciosità  derivante dagli impianti di radiotrasmissione telefonica e radiofonica.

L'aspetto più incredibile è che gli scienziati che da oltre vent'anni studiano gli effetti sulla salute umana delle radiazioni non ionizzanti a bassa (elettrodomestici) e alta (telefonini e impianti radio) frequenza, non sono ascoltati, anzi, il loro autorevole parere è considerato di parte, ovviamente a quella facente capo alle grandi aziende pubbliche o private.

Le ricerche scientifiche finora compiute non hanno dimostrato l'esistenza di un nesso di causalità , né di associazione significativa tra la comune esposizione professionale o residenziale ai campi elettromagnetici e l'insorgere di malattie o disturbi della salute.
Da questi inconfutabili dati, si evince che i potenziali problemi sanitari sono legati esclusivamente alla percezione del rischio piuttosto che alla sua effettiva entità .

Gli studi sull'effetto dell'uso del cellulare hanno dimostrato che durante una conversazione telefonica media, l'aumento della temperatura nella zona circostante l'orecchio è di circa 0,18 gradi, un valore irrisorio se si pensa che una semplice corsa a piedi può aumentare di due o tre gradi la temperatura di tutto il corpo, eppure nessuno ha mai pensato che la corsa sia pericolosa alla salute.
Inoltre, se vogliamo essere pignolescamente e tecnicamente precisi, tutta la nostra vita quotidiana è già  disseminata da radiazioni e campi magnetici, a partire da quello terrestre per giungere a quelli generati dagli oggetti di uso comune: lampadine, radio, televisione, lavatrici, computer, rasoi, asciugacapelli.

Da oltre cinquant’anni, l'ottanta per cento della popolazione mondiale è immersa in campi elettromagnetici a bassa frequenza, con un incremento continuo di energia elettrica, senza che sia stata riscontrata alcuna relazione tra aumenti di casi tumorali e consumo di energia.

La domanda che bisogna porsi è: ma chi ha interesse a generare terrorismo psicologico? Se osserviamo chi si cela dietro le quinte dei comitati anti elettrosmog, scopriremmo l’ombra lunga di organizzazioni ecologiste gravitanti attorno alla sinistra moderata ed estrema.
Infiniti i casi in tutta Italia, dove molti leader di queste associazioni si sono candidati entro liste civiche civetta, coalizzandosi con aggregazioni progressiste. Evidentemente, ergersi a paladini della salute pubblica è stata ritenuta dall’establishment post marxista, un'ottima strategia populista per accaparrarsi consensi. Vedi per esempio, i comitati sorti in questi mesi contro la privatizzazione dell’acqua e la diffusione degli Ogm.

Forti di queste convinzioni e certi di ingannare gli italiani, i pseudo ecologisti terrorizzano gli ingenui cittadini riversando su di loro valanghe di notizie false e non provate. In conclusione, se si vuole vivere in pace con il mondo, la natura e la tecnologia, non si dia ascolto agli inquinanti seminatori di zizzania che, diciamolo chiaramente, della salute degli italiani non importa assolutamente nulla.

Gianni Toffali Verona

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