IL PRIMO GIORNALE ONLINE DI VENEZIA | ANNO XVIII

giovedì 28 Marzo 2024
9.2 C
Venezia

data pubblicazione:

ultimo aggiornamento:

LEGGI ANCHE:

HOME PAGEULTIME NOTIZIE PUBBLICATESOLO DIO PERDONA | Accessibile a tutti, da comprendere appieno
Questa notizia si trova quiULTIME NOTIZIE PUBBLICATESOLO DIO PERDONA | Accessibile a tutti, da comprendere appieno

SOLO DIO PERDONA | Accessibile a tutti, da comprendere appieno

pubblicità

NOTIZIE CINEMA | Mani che sfiorano, che vorrebbero toccare e poi si insinuano all'interno, mani pesanti come macigni ed altre affilate come lame di katana, sono loro e i sentimenti che racchiudono, ad essere i veri protagonisti della pellicola.
Storia di vendetta, di desideri, di deviazioni umane, Solo Dio perdona è accompagnato da un leit motif che silenziosamente, ma inverosimilmente rimbombando, cattura lo spettatore e come la pellicola, lo mantiene in perenne equilibrio fra opposti. Così come la personalità  e il comportamento dei due fratelli: Julian (Ryan Gosling) pacato e sulla viadella redenzione e Billy (Tom Burke), il maggiore, selvaggio e brutale.
Ciò che li accomuna è la madre, Cystal (Kristin Scott Thomas) una trafficante di droga, che saputo dell'uccisione di Billy, arriva in Thailandia per ordinare a Julian di vendicarlo.
A contrapporsi a loro, l’ex poliziotto Chang (Vithaya Pansringarm), l’Angelo Vendicatore, una sorta di divinità , apparentemente l’unico col potere di giudicare.

Dopo il cult movie “Drive” (2011), il regista danese Refn ritorna a far parlare di sé e della sua cruda visione della violenza. Questa volta però, il protagonista maschile rimane passivamente a subire le angherie di una madre, che come nella parabola cristiana del figliol prodigo, preferisce il violento ed arrogante Billy al taciturno e riflessivo Julian.

La religione è un tema presente anche in altre forme: immagini, persone e luoghi, come quella dell’uomo torturato con lame di coltello da Chang, raffigurazione del martire San Sebastiano. Il bene e il male invece, si identificano con l’ex poliziotto e Crystal, il primo come se fosse Dio e la donna il diavolo, anche se alla fine, in un escalation di violenza, i due ruoli sembrano ribaltarsi.
I corridoi rossi dell’appartamento di Julian infine, fungono da Inferno, così come l’antro buio dove la madre consola il figlio sanguinante, ricorda un confessionale.

Il rosso, il colore del sangue è parte integrante del film, simbolo di passione, desiderio, rabbia, emozioni che Julian cerca di reprimere, nascoste dietro al silenzio e alle sue lacrime. I veri conflitti presenti nel film infatti, non sono quelli visibili ad occhio nudo, bensì comprensibili solo andando nel profondo, in quell’intimità  che Julian cerca fino all’ultimo.

Fra complessi di Edipo, scontri fra coscienza ed istintività , ed una violenza in dosi minori rispetto ai classici del regista, Solo Dio perdona è accessibile a tutti, ma chi lo comprenderà  appieno sarà  solamente colui che assimilerà  tutto.

Alice Bianco
[redazione@lavocedivenezia.it]

Riproduzione Vietata
[07/06/2013]


LEGGI TUTTO >>

RIPRODUZIONE VIETATA. SONO VIETATI ANCHE LA RIPRODUZIONE PARZIALE DI TITOLI, TESTI E FOTO ATTRAVERSO SISTEMI AUTOMATICI (CD AGGREGATORI) SU ALTRI SITI

Notizia interessante? Scrivi cosa ne pensi...

Scrivi qui la tua opinione
Il tuo nome o uno pseudonimo

notizie che hanno interessato i lettori

spot_img